Salve a tutti, cari FollowHz!
RetroGamehz, oggi provo l’iconico Spyro the Dragon PS1 di Insomniac Games, cercando di capire perché è così tanto amato, di fatto, stiamo solo raccogliendo dei cristalli e salvando dei draghi che sono stati cristallizzati poiché in diretta TV (quale TV?) che un individuo fosse brutto.
RetroGamehz- Spyro the Dragon PS1: Una Strana Icona Videoludica
PlayStation Showcase: il recap dell’evento più atteso
Salve a tutti, cari FollowHz!
il 24 maggio si è svolto il PlayStation Showcase, un evento speciale di Sony poiché non è il solito State of Play, ma un evento ricco di novità, vediamo quali.
Planet of Lana: un inizio di successo per Wishfully!
Salve a tutti, cari FollowHz!
il 23 maggio WishFully ha reso disponibile solo su PC, Xbox One, Xbox Series X/S e Gamepass Planet of Lana, il suo primo gioco, ed è già un grande successo. Ma vediamo insieme di cosa si tratta.
Alone in the Dark: nuova presentazione per il secondo reboot della serie
Salve a tutti, cari FollowHz!
THQ Nordic ha annunciato una nuova presentazione per il secondo reboot di Alone in the Dark in uscita su PC, PS5 e Xbox Series X/S. L’evento è fissato per venerdì 26 maggio alle 2 del mattino.
Silent Hill #7- Lost in Silent Hill Circondato da Mostri
Salve a tutti, cari FollowHz!
Ritorniamo dopo tanto tempo su Silent Hill 1, horror di Konami per PS1 e mi ritrovo totalmente perso poiché è da tanto che non gioco, ma intanto affrontiamo il vermone e il FloatStinger.
Intervista a Pietro De Grandi, CEO di Strelka Games
Salve GameHz,
in questi giorni abbiamo avuto il piacere di intervistare Pietro De Grandi, CEO e co-fondatore di Strelka Games, lo studio di sviluppo dietro il titolo Hell is Others. In attesa della chiacchierata che faremo con loro questa sera, 23 maggio alle 21:30 sul nostro canale Twitch, di seguito potete godervi le risposte che Pietro ha dato alle nostre domande.
Hell is Others: intervista a Pietro De Grandi
1) Partiamo illustrando il tuo ruolo di CEO e co-fondatore di Strelka Games, facendo anche una panoramica sullo studio, com’è nato e per quale scopo?
R: Strelka Games nasce da una costola di Belka, un’agenzia di design di prodotti digitali. Nel 2016 abbiamo creato un primo piccolo team dedicato alla creazione del nostro primo videogioco, una versione mobile di Tricky Traps, un vecchio gioco meccanico degli anni 80.
Nel 2021, dopo 4 giochi sviluppati e 6 pubblicati abbiamo separato le due aziende.
Oggi Strelka è un’azienda di 10 persone, e il nostro obiettivo è costruiamo esperienze ludiche di qualità. I nostri giochi sono pensati per emozionare, sfidare e coinvolgere i giocatori, offrendo loro un’avventura coinvolgente e stimolante.
2) Certamente Hell Is Others spicca in quanto a personalità ed originalità. A tal proposito, avete preso ispirazione da altri titoli per creare questo progetto? Qual è stato il processo creative dietro questo titolo(o, più in generale, dietro i vostri titoli)?
R: Questa è una domanda che andrebbe fatta a Giuseppe Mancini, il nostro game director. Quello che posso dire io è a livello di lore prendiamo spesso ispirazione da medium diversi, come la letteratura e il cinema. In Hell is Others è ad esempio molto evidente l’influenza di Cronenberg.
A livello di loop e game design si potrebbe pensare ci siamo ispirati agli extraction games come Escape from Tarkov o Hunt: Showdown, ma quando siamo partiti con Hell is Others non c’era il concetto di extraction game ancora. Noi abbiamo iniziato pensando ad un ibrido tra Animal Crossing e i twin stick shooters. Il primo elevator pitch del gioco era “Cosa succederebbe se invece andare a caccia di farfalle andassi a caccia di giocatori?”
3) Domanda più personale: sei un videogiocatore? Se sì, quali sono i tuoi generi videoludici preferiti e, se ce n’è uno, qual è il tuo titolo preferito?
R: Chiaro che lo sono! Generi direi online FPS, racing games e Indie di ogni tipo. In particolare negli ultimi anni gioco molto a produzioni indipendenti, un po’ per tenermi aggiornato su cosa succede nell’industria, un po’ perché è dove c’è l’innovazione, che da giocatore apprezzo molto.
Difficile dare un titolo secco, i primi titoli che mi vengono in mente degli ultimi anni sono Outer Wilds, Dead Cells, Hunt: Showdown, Hades.
4) Cosa ne pensi dei nuovi mezzi di sviluppo, delle piattaforme cosiddette “next gen” e degli ultimi aggiornamenti delle componenti PC? Pensi che possano fare la differenza offrendo a sviluppatori e artisti vantaggi più creativi ed espressivi?
R:la tecnologia negli ultimi anni ha fatto passi da giganti, permettendo a studi anche delle nostre dimensioni di portare a termine produzioni prima impensabili.
5) Quale motore di gioco avete utilizzato e perché? Siete soddisfatti della scelta?
R: Hell is Others è stato sviluppato in Unity+Quantum. Siamo molto soddisfatti, ma la scelta del motore e in generale delle tecnologie va fatta in base al tipo di progetto. Questo per dire che non ne facciamo una questione di tifo, siamo molto pragmatici. La prossima produzione potrebbe essere fatta su Unreal, per esempio.
6) Ultimamente non si fa che parlare male dell’ottimizzazione dei titoli recentemente rilasciati, soprattutto su PC: cosa pensi a tal proposito? Secondo te, c’è una motivazione particolare che giustifichi tali problematiche?
R: Fare un porting da console a PC è un’operazione complessa e molto costosa, i risultati recenti lo dimostrano. Di solito quando un’azienda sceglie di pubblicare un gioco evidentemente non pronto per l’uscita, ne è ben consapevole. Spesso il problema è economico. Mi spiego meglio, è chiaro che il costo di porting non possa superare le entrate attese da quella versione del gioco. A volte si arriva al punto in cui si è consapevoli che aggiungere tempo per sistemare i problemi vuol dire aggiungere del costo che non verrà mai recuperato. A quel punto si esce con quello che si ha, sapendo di non recuperare l’investimento, ma limitando i danni economici.
Detto questo, da giocatore soffro ogni volta. E capisco anche che ai giocatori interessa l’esperienza di gioco, non dei calcoli su un excel.
Ma per fortuna ci sono anche aziende brave e capaci, che fanno degli ottimi lavori (Returnal su PC gira una favola grazie all’ottimo lavoro di Climax).
7) Che consiglio daresti a un giovane interessato a lavorare nel vostro settore? Quale percorso di studi suggeriresti?
R: Ci sono molti corsi e scuole verticali sulla nostra industria in Italia, partire da li è un ottimo inizio. A quello aggiungerei anche mettere le mani in pasta, partecipare a tutte le Game Jam possibili è un ottimo modo di fare esperienza e presentarsi ad un colloquio con una marcia in più.
8) Quali sono progetti futuri di Strelka Games e, se possibile, qualche piccolo spoiler su di essi?
R: Stiamo ancora lavorando su HIO, anche se nel frattempo parte del team sta prototipando il nostro prossimo gioco. Purtroppo però non posso dire nulla a riguardo ancora.
9) Ultima domanda, dove possono trovarvi i nostri FollowHz per rimanere aggiornati su di voi e sui vostri progetti?
R: Per quanto riguarda il gioco Hell is Other, la pagina TikTok e Discord sono i migliori riferimenti
Per Strelka, Twitter è il posto giusto!
Final Fantasy 16: tutte le novità sull’ultimo gioco di Square Enix
Salve a tutti, cari FollowHz!
Square Enix ha annunciato delle novità circa Final Fantasy 16, la nuova esclusiva PS5 in uscita il 22 giugno. Nello specifico: contenuti, durata e trasferimento salvataggi dalla demo al gioco, l’Active Time Lore, la scelta di correggere un errore del precedente capitolo e sarà forse l’ultimo capitolo numerato della saga.
Star Wars Jedi Survivor, recensione: fare o non fare, non esiste provare
Hello there GameHz,
a pochi giorni dall’uscita di Star Wars Jedi: Survivor ho purtroppo concluso la mia avventura in compagnia di Cal Kestis. Questo mi ha tuttavia dato la possibilità di scrivere una recensione completa sul gioco che, spoiler alert, ho adorato non solo come giocatore ma anche come grande fan della saga
Star Wars Jedi Survivor è un gioco action-adventure single-player sviluppato da Respawn Entertainment (creatori di Apex Legends, Titanfall e Medal of Honor) e pubblicato da Electronic Arts il 28 Aprile di quest’anno. Secondo capitolo della trilogia cominciata con Star Wars Jedi: Fallen Order, sviluppato in Unreal Engine 4 e disponibile su PC, Xbox Series e Playstation 5.
“Fare o non fare, non esiste provare” le parole del gran maestro Yoda riecheggiavano negli studi di Respawn Entertainment durante la creazione di un titolo che non solo è un buon sequel di Jedi: Fallen Order ma un titolo migliorato a 360°.
Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana…
Sono passati 5 anni da quando, nella parte finale di Fallen Order, Cal ha distrutto l’holocron Jedi e ci si trova a 8 anni dagli avvenimenti di Star Wars: Una Nuova Speranza. Il Cavaliere Jedi si è separato da Cere Junda, Greez Dritus e Merrin per continuare la sua battaglia contro l’Impero come combattente della resistenza sotto la guida di Saw Gerrera. Durante l’ultima missione prima di ripartire alla ricerca dei vecchi compagni Cal approfondirà la conoscenza con il mercenario Bode Akuna che diventerà membro dell’equipaggio della Mantis.
La trama del gioco è ben scritta, ricca di colpi di scena e vede un Cal dubbioso sul suo scopo e su tutto quello in cui ha sempre creduto. Quest’ultimo fattore dà vita ad un jedi umanizzato e ad una crescita personale notevole del protagonista oltre che permettere ai giocatori di sviluppare empatia in modo nettamente superiore al capitolo precedente.
May the Force Be With You: il gameplay
Nonostante lo scetticismo abbastanza diffuso su come sarebbe stato il gameplay del gioco, Respawn non ha deluso anzi ha regalato diverse novità che rendono il gameplay fluido, frizzante e coinvolgente. Fin dall’inizio del gioco abbiamo a disposizione tutte le abilità che il protagonista aveva ottenuto nel capitolo precedente.
Personalizzazione
La prima differenza che si può notare rispetto a Fallen Order è relativa alla personalizzazione che nonostante sia ancora scarna fa passi da gigante rispetto al primo capitolo: Cal può infatti cambiare non solo gli abiti ma anche il taglio di capelli e lo stile della barba. Anche la sua fedele spalla, in tutti i sensi, BD-1 ha a sua disposizione una personalizzazione più varia e che non si limita alla sua colorazione. Importante da menzionare anche la possibilità di poter modificare la propria spada e, dal momento in cui lo riceverete, il blaster. La colorazione di ogni oggetto è arricchita non solo da una più ampia scelta di tonalità, ma anche dalla possibilità di personalizzare anche gli aspetti più secondari e piccoli di essi.
Per coloro che hanno fatto il pre-order sono stati resi anche disponibili gli abiti di Obi-Wan nella serie Kenobi e la sua iconica spada; la deluxe edition comprende invece gli elementi cosmetici appartenenti a Luke ed Han Solo in una nuova speranza.
Una sola piccola macchia a riguardo: ”trovo insopportabile la tua mancanza di” personalizzazione della Mantis!
Obi-Wan ti ha insegnato bene: i movimenti
Le sequenze di movimento di Cal, uno dei punti deboli del primo gioco a livello visivo, sono notevolmente migliorate e danno un’ulteriore prova della maturità e della sicurezza ottenute dal protagonista dopo essere diventato un cavaliere Jedi. Cal corre, salta, si arrampica, corre sulle pareti, si slancia in aria offrendo al giocatore molteplici sistemi per affrontare gli ostacoli che incontra sul suo percorso. Star Wars Jedi: Survivor aggiunge la possibilità di usare un rampino per raggiungere posizioni ancora inaccessibili per i movimenti base. In un open world vasto come questo sono immancabili le dinamiche di viaggio rapido e la possibilità di interagire in modo diretto con creature di terra ed aeree (mancano solo quelle acquatiche che spero di vedere in futuro). Durante la sua avventura Cal avrà inoltre la possibilità di combattere ed esplorare in compagnia di Merrin e Bode i quali in determinate circostanze offriranno il loro aiuto per avanzare e generare combattimenti emozionanti con anche combo di squadra!
All’interno del gioco, ma non parte della trama principale, sarà inoltre possibile affrontare una sfida interamente dedicata ai movimenti a disposizione di Cal che fa tanto respirare le vibes di Titanfall 2.
Questo non è l’open-world che stai cercando
Anche se su binari, Fallen Order offriva mappe molto vaste, panorami unici ed una discreta esplorazione. Con Jedi: Survivor, Respawn Entertainment regala ai fan dell’universo Star Wars un piccolo paradiso digitale da scoprire sempre a bordo della affezionatissima Mantis. Un open world ambientato in universo basato sullo spazio è un’impresa titanica che attualmente è lasciata ad altri (Starfield) quindi no, non si tratta di un open world, tuttavia la vastità delle sue mappe principali e la libertà di esplorazione renderanno difficile crederci e soprattutto non ci impediranno di perderci in ambienti unici ed in numerose missioni secondarie!
La mappa galattica mette a disposizione sei diverse destinazioni da esplorare durante le avventure di Cal: Coruscant, Koboh, Jedah, Luna Distrutta, Nova Garron e Tanalor. I due principali pianeti in cui potrete dare libertà al vostro desiderio di esplorazione sono Koboh e Jedha. Ognuno di questi luoghi sarà ricco non solo di misteriose creature e truppe diverse da affrontare ma anche di interessanti rompicapo ambientali (alcuni dei quali creati per l’addestramento di giovani jedi) ed una ricca vegetazione che potrà essere addirittura trasposta nell’orto personale su Koboh.
Su Koboh avrete a disposizione un saloon in pieno stile Star Wars che si riempirà gradualmente con i personaggi che incontrerete sul pianeta: questi personaggi secondari vi forniranno side quest e metteranno a disposizione shop unici con cui ampliare sempre di più la personalizzazione.
Notevole, veramente notevole: il combat system
Ultimo aspetto del gameplay, non per importanza, è il combat system. Come si può desumere dal titolo della sezione parliamo di quello che è probabilmente l’aspetto che ha ricevuto le migliorie più importanti: Cal dispone infatti di ben 5 diversi stili di combattimento ognuno dei quali con il proprio albero delle abilità e finalizzazioni diverse anche sui singoli avversari. Il giocatore può scegliere e cambiare a piacimento due stili da utilizzare in base alla situazione ed ai nemici che dovrà affrontare: spada singola, doppia lama, due spade, blaster e guardia incrociata.
Così come dovrebbe essere i movimenti di Cal in tutti gli stili di combattimento sono eleganti, fluidi ed armonici coordinati ovviamente dalla forza.
Il secondo aspetto migliorato è relativo alla padronanza che il protagonista ha della forza: anche in questo caso si è passati da un singolo albero del primo capitolo di quella che sarà una trilogia, ad un più strutturato sistema che mette a disposizione tre “vie della forza”: concentrazione jedi, Telecinesi e confusione. Nessuno dei tre è più performante o importante degli altri ma ad elevati livelli il mix delle tre strade può risultare micidiale e rendere quasi inermi gli avversari di Cal (è importante comunque ricordare che anche al completamento del gioco queste abilità saranno ben lontane dall’essere padroneggiate al 100%).
Terzo punto è la “resilienza”, in altre parole l’albero delle abilità che aiuta Cal a sopravvivere più a lungo durante gli scontri: salute massima, sensi accuiti, stim migliorati… così come in Fallen Order l’albero delle abilità di questo tipo è singolo ma sottovalutarne l’importanza potrebbe rivelarsi fatale!
L’ultimo e nuovo aggiornamento è quello relativo ai “benefici”: in game sarà infatti possibile accedere ad una sezione in cui selezionare alcuni benefici per personalizzare e rendere più o meno difficile l’avventura di Cal. Il gioco mette a disposizione 25 diversi benefici ma ognuno di essi avrà un diverso costo e bisognerà selezionarli con saggezza.
Tutte le caratteristiche sopra elencate rendono il gameplay vario e bilanciato, la campagna principale (essendo canonica) è per tutti i player e mai proibitiva ma per chi cerca delle vere sfide le sfide secondarie e le arene metteranno a dura prova le vostre abilità e pazienza: piccolo spoiler, se pensate che un rancor sia difficile da battere che ne pensate di due in contemporanea? In conclusione questo è il gioco adatto sia a chi si vuole interfacciare per la prima ad un action adventure sia a chi cerca sfide incredibili in cui anche l’occhio ha la sua parte.
Usa le tue percezioni: grafica e sonoro
Con numerosi problemi di ottimizzazione, soprattutto su Pc, Star Wars Jedi Survivor regala comunque panorami mozzafiato ed una grafica da next gen. Sviluppato in Unreal Engine 4, notiamo un’ ottima gestione delle luci che rende in modo valido lo stile a cui siamo abituati dai numerosi prodotti del franchise di Guerre Stellari: abituati anzi a truppe imperiali e separatiste di un’altra epoca riusciamo addirittura a vedere migliorie rispetto alle truppe e le macchine originali. Si può infatti notare una notevole ricerca al dettaglio rovinata solo da alcuni bug che a volta rendono le situazioni comiche: è possibile infatti in certe occasioni vedere i personaggi scivolare sulle superfici e bloccarsi in pose poco plastiche e da alcuni ritenute giustamente non naturali.
Il comparto sonoro, basato come sempre sulle tracce originali di John Williams, è omogeneo con le aspettative e risulta gradevole e calzante in ogni situazione, soprattutto se si usano delle cuffie o un impianto audio di qualità. Gli effetti sonori sono di altrettanto elevata qualità e permettono un’immersione totale nel gioco regalando un’esperienza da veri cavalieri Jedi.
Nulla da dire anche sulle animazioni e le cinematiche che risultano come il resto efficaci ed adeguate ad offrire un’avventura che non si perde in lunghe scene e lascia il grosso delle descrizioni a scene miste di gameplay e narrazione.
Una storia che i jedi non raccontano: la trama
Onde evitare brutti spoiler e di trasformare questa recensione in un saggio breve che potrebbe addormentare persino un Rattar affamato sarò breve e conciso: la trama del gioco regala moltissime preziose informazioni sul personaggio di Cal rendendolo un personaggio controverso e di grande attenzione per gli appassionati dell’universo Star Wars. Oltre ad incontri quasi prevedibili ma che regalano comunque grandi emozioni non mancheranno incredibili colpi di scena e retroscena che cambieranno le vostre considerazioni su tutti i personaggi.
Il consiglio che posso darvi è quello di giocare tutto il gioco ascoltando ogni singola parola perchè l’avventura è pregna di citazioni, cameo e, a mio avviso, di spoiler su quello che potrebbe succedere nel prossimo capitolo della saga.
E’ possibile apprendere questo potere?: rigiocabilità
Il new game plus in Jedi Fallen Order era stato gestito malissimo ed era qualcosa di legato solo ai più accaniti fan che, come me, volevano rigiocare il titolo con abiti imperiali ed una spada rossa. Anche in questo caso Respawn offre un notevole miglioramento a questa dinamica: infatti grazie ai benefici è possibile una volta finita la campagna base rigiocare l’avventura con nuovi e più impegnativi avversari. Inoltre ricominciando l’avventura non perderete i punti abilità guadagnati ma potrete ridistribuirli come meglio riterrete opportuno così da scoprire nuove dinamiche di combattimento o padroneggiarli gradualmente tutti.
Gli esploratori più accaniti avranno inoltre la possibilità di affrontare persino i mini boss di Jedi: Fallen Order come il Bogdo, lo Jotaz ed altri che ancora non ho trovato!
Una nuova speranza: conclusioni
Giungendo alle considerazioni finali Star Wars Jedi Survivor è il sicuramente il game of the year per ogni fan della saga di guerre stellari: il gameplay vario, equilibrato e visivamente appagante lo rendono un titolo gradevole da giocare. La trama è ben elaborata ed è da considerarsi uno dei migliori episodi canon di Star Wars considerando anche film e serie televisive. Per la nicchia di cui ho parlato precedentemente questo è un gioco che sicuramente vale ogni centesimo speso e che non deluderà ma lo consiglio anche a chi non ha visto neanche un film della saga e vuole approcciarsi al genere action adventure.
“Tu non vuoi vendermi degli spaccacervello. Vuoi tornare a casa e giocare a Star Wars Jedi Survivor!”
Come appassionato del genere e fan della casa di sviluppo il mio voto personale è un 5/5 ma per correttezza nei confronti dei lettori mi vedo costretto a limitare il voto ad un 4/5: per quanto godibile non si può chiudere un occhio sul pessimo porting ed altri bug presenti in gioco.
Se la recensione vi sembra gradevole mettete mi piace all’articolo, condividetelo con i vostri amici ma soprattutto: May the force be with you!
PRO
Un gioco per tutti: novizi e professionisti
Un mondo ricco di nuovi soldati, creature e vegetazione
Trame secondarie ben sviluppate
CONTRO
Pessima ottimizzazione per PC
Cali di frame con l’aumento dei nemici e difficoltà in new game plus
Diablo 4 x Diablo Immortal: annunciati l’evento crossover e la classe più forte del gioco!
Salve a tutti, cari FollowHz!
Blizzard ha annunciato un evento crossover Merciless Monstrosity tra Diablo 4 e Diablo Immortal per festeggiare il primo anno di vita di quest’ultimo. Inoltre, secondo Joe Piepiora, associate game director di Diablo 4, il Druido è la classe più forte del gioco.