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Il sesto episodio di The last of us porta avanti l’equilibrio tra drammaticità e distensione e continua a seguire l’evoluzione del rapporto tra Joel ed Ellie. Andiamo a vedere nel dettaglio cos’è successo nell’ultima puntata della serie HBO.
L’ultima puntata di The last of us inizia con Joel ed Ellie in viaggio, sono passati tre mesi dagli eventi narrati nel quinto episodio. Mentre i due protagonisti percorrono distese innevate, allo spettatore viene fatto capire come il rapporto tra i due sia cresciuto. Sono momenti di condivisione e chiacchiere, un continuo scambio di battute e sarcasmo a cui ci avevano già abituato (e ricordano le scene con Sarah). Sembrano quindi proprio padre e figlia ma, come la serie ci ha abituato c’è sempre un ma. Da cosa sarà dato questa volta?
Finalmente Wyoming e Tommy
Dagli eventi che, si susseguono parrebbe che tutto si stia per risolvere. Invece no, perché The last of us ci ricorda come non sia mai saggio adagiarsi a lungo nel sollievo, andiamo però con ordine. I due protagonisti proseguono per il Wyoming, con il timore di incappare in infetti o altri gruppi simili ai Cacciatori. Soprattutto quando incontrano due anziani che vivono isolati. Dai quali riescono ad ottenere informazioni su che direzione prendere, anche se gli consigliano di evitare la zona. Soprattutto il fiume della morte, così chiamato perché vi si aggira un gruppo spietato. I due riescono a superare il fiume e sono quindi salvi. Per poco però, perché si ritrovano circondati da un gruppo.
Sono degli uomini a cavallo che, con intenzioni tutt’altro che amichevoli, sbarrano loro il passaggio e vogliono assicurarsi che, Joel ed Ellie non siano infetti. Joel pensa al peggio, ha paura per Ellie, viviamo il suo tormento grazie a inquadrature fisse sul suo sguardo. È palese quanto tema di perderla, come non sia più un “carico” ma, come una figlia per lui. Il cane, predisposto al controllo però, si dimostra affettuoso verso la ragazzina.
Qui sta la grande differenza con il videogioco, o meglio una sua conseguenza. Nell’opera ludica infatti Joel ed Ellie andavano alla ricerca di Tommy sapendo già dove fosse, per chiedere aiuto nel trovare il laboratorio delle Luci. Nella serie invece, come sappiamo, sanno solo che si trova in Wyoming e Joel vuole raggiungerlo anche per assicurarsi stia bene. Quindi non ha avuto contatti con Maria. La donna quando sente Joel dire di essere alla ricerca del fratello, nota una somiglianza e gli chiede il nome, e scoperto chi sia li portano con loro. Pericolo scampato e destinazione raggiunta, sembrerebbe che ora non possa che, andare tutto liscio.
Jackson: un’oasi del vecchio mondo
Joel ed Ellie dichiarati “sicuri” vengono portati a Jackson, dove l’uomo ritrova il fratello Tommy. La comunità montana sembra un’oasi di pace, rappresentazione del mondo pre pandemia. O quasi. Ovviamente non è progredita a quel livello ma, è autosufficiente, non infetta e hanno pure riportato in vita tradizioni come il Natale.
Tutto questo è possibile grazie a un principio egalitario: tutti devono contribuire al benessere e funzionamento della comunità. Ognuno deve prestare un servizio o lavoro, bando a pigrizia e ozio insomma. Inoltre vige lo scambio di vestiti e oggetti usati. Si potrebbe trovare un rovescio della medaglia nelle regole ferree che, impediscono di entrare o uscire senza permesso. Tuttavia come per le azioni al limite del legale e etico compiute da molti personaggi, sono necessarie al funzionamento della comunità ed evitare catastrofi, tipo contagi o infiltrazioni di banditi.
Proprio la rappresentazione della comunità è un’altra modifica di The Last of us videogioco. Nella serie infatti appare più avanzata rispetto all’opera di Naughty Dog. Tanto da ricordare più la Jackson di The Last of us part II, un riferimento alla già annunciata seconda stagione? Non potrebbe essere l’unico come vedremo più avanti. Un elemento che enfatizza questa modifica è il fatto che, Ellie incontri Shimmer il cavallo che, cavalca nel secondo capitolo, che qui è ancora un pony.
La quiete prima della tempesta
Tornando agli eventi di questo sesto episodio, dicevamo come siano un susseguirsi di leggerezza, gioie e drammaticità (attenzione in quantità diverse come sempre). Un momento distensivo si ha quando Joel finalmente può riabbracciare Tommy, e assicurarsi che sta bene. Sembrerebbe tutto finito o quasi e invece no. Il cambiamento di emozioni non è però dato da infetti, Cacciatori o FEDRA. No tutto parte da conflitti interiori, quelli di Joel, che insieme al fratello si troverà infatti a dover far i conti con il proprio passato.
Come nel gioco il tutto avviene mentre, dopo aver lasciato Ellie con Maria, si ritrovano da soli e Joel tenta di convincere Tommy a scortare Ellie, scoprendo che, il fratello presto diventerà padre. Nel videogioco subiscono immediatamente l’attacco di alcuni predoni, nella serie no. Un dettaglio non da poco, perché porta a una scena iconica che, avviene in due contesti diversi.
In The last of us gioco dopo il combattimento il giocatore scopre che, Ellie ha sentito Joel chiedere a Tommy di essere lui a portarla dalle Luci. Sconvolta prende un cavallo e fugge, i due fratelli vanno a cercarla. Quando la trovano si ha la scena iconica: i due protagonisti esprimono finalmente i propri sentimenti.
Nella serie questa scena avviene invece nell’insediamento, comunque non manca il pathos e si tratta sempre dell’epilogo di quei conflitti interni di cui si parlava prima. Da una parte Joel e il crescente senso di protezione verso Ellie, la paura di non essere in grado di proteggerla, soprattutto per via del trauma legato a Sarah. Il suo ricordo e la paura di non rispettarne la memoria se trattasse Ellie come una figlia. Dall’altra Ellie il suo considerare Joel come il padre mai avuto, una figura di riferimento, con la quale ridere ma, anche sentirsi al sicuro.
Il muro di Joel impedisce ad Ellie di esprimere questi sentimenti, anche quando scopre da Maria, di Sarah all’inizio non ne parlerà con l’uomo. Quando lo sente parlare con Tommy, non capisce le cose non dette tra le righe. Quelle chiare a Tommy, a noi spettatori e persino all’ancora riluttante Joel. Principalmente che, lui ha un istinto paterno, come gli aveva detto esplicitamente Henry nel quinto episodio. Se Joel riuscirà a dirlo chiaramente ancora non lo sappiamo. Per ora lo sta ammettendo a sé stesso e con i fatti, come lasciare ad Ellie la scelta di andare con lui o Tommy. Manco a dirlo la ragazzina sceglie lui.
Si rimettono quindi in viaggio per raggiungere, questa volta un’università del Colorado, dove si troverebbero le Luci. Una volta raggiunto il posto però, lo trovano abbandonato, a quanto pare i ribelli sono andati a Salt Lake City. Vi sono scimmie selvagge e non solo, i due vengono infatti attaccati da quattro banditi. Tentano la fuga ma, uno dei criminali riesce a sopraffare Joel che, riesce a spezzargli l’osso del collo.
Tuttavia l’altro gli ha conficcato parte di mazza appuntita nello stomaco, il nostro riesce a malapena a trascinarsi sul cavallo e fuggire con Ellie. Poco dopo cadrà esamine tra la neve. Così ci lascia il sesto episodio: con un’angosciosa attesa, almeno per chi non ha mai giocato a The last of us.
Spoiler sulla seconda stagione?
La sorte di Joel non è l’unico dubbio, perlomeno per i non giocatori con cui ci lascia l’episodio numero sei di “The last of us”. Oltre alla Jackson più avanzata pare ci sia infatti un altro particolare di anticipazione della seconda stagione. Nella scena in cui Joel e Ellie stanno mangiando in un locale con Maria e Tommy, vengono osservati da lontano, da una ragazzina. Molti si stanno domandando se si tratti di Dina, personaggio molto importante di The Last of us par II.
Secondo “Forbes” Paulina Van Kleef che, nei titoli di coda è indicata come “la ragazza che osserva”, assomiglia a Dina, esamina e confuta diverse ipotesi, arrivando anche a sostenere possa essere lei e venire in futuro interpretata da un’altra. L’interesse è talmente alto che, a poche ore dall’episodio il topic “is that Dina?” e varianti, è diventato virale sui social, soprattutto Twitter e Yotube, “giuro su Dio quella è Dina” è il commento a caldo dello youtuber Sleepy Waffles.
Nessuna conferma o smentita dai creatori, solo un tweet divertito di Neil Druckmann in cui riportando del topic in trend dice di amare tutti. Staremo a vedere, così come il videogioco, anche la serie di The last of us riserva continue sorprese.