Salve a tutti, cari FollowHz!
sappiamo bene noi di 4Gamehz quanto sia triste raccontare della situazione videoludica in Italia, ma stavolta è stato compiuto un piccolo passo per l’uomo ma un grande passo per l’Italia: gli Advergame che potrebbero anche rivoluzionare il modo di fare pubblicità.
Advergame: il gioco-pubblicità
Le pubblicità sono da sempre state fastidiose perché le aziende cercano di far parlare di sé e del loro prodotto in tutti i modi, ma forse questi Advergames possono suonare come una rivoluzione facendo pubblicità in maniera sana e divertente. Redbull, Lego, Coca-Cola, Google, Lavazza e Budweiser hanno già cominciato a sfruttare questo nuovo modo di farsi pubblicità, in particolar la Budweiser è stata la prima azienda al mondo a sfruttarli negli USA. Così, da una parte si potrebbe rivoluzionare il sistema di advertising nel mondo e dall’altro potremo vedere un riconoscimento sempre più maggiore in Italia dei videogiochi, grazie sia all’aumento di persone sempre più a loro agio con questo “misterioso” media ma anche grazie alla diffusione di metaversi.
Advergame: da game experience a brand experience
Così le grandi aziende possono assumere piccoli sviluppatori indie in cambio di fama e, perché no, anche di un lauto compenso. In questo modo, la comunicazione pubblicitaria può essere rivoluzionata dando anche consapevolezza e, di conseguenza, maggior soddisfazione al cliente finale partendo dalla game experience per offrire la brand experience.
Com’è prevedibile, però, il genere maggiore dei giochi richiesti dalle aziende per tali campagne marketing sono i casual, ma rimane una positiva rivoluzione perché non si va a rovinare i videogiochi, bensì a migliorare la qualità delle pubblicità e penso che sia la cosa migliore che le aziende potevano inventarsi per poter fare il loro lavoro senza darci (troppo) fastidio. Oggi in Italia per creare un advergame di base si possono spendere dai 2 ai 10mila euro, con tempi diversi di sviluppo.
Advergame: un po’ di storia
È importante sottolineare che l’advergame non è nato in questi giorni bensì nei primi anni 2000 in Italia con la nascita di Macromedia Flash, (conosciuto come Adobe Flash), un software che generava videogiochi. Una delle prime aziende italiane ad usarlo fu Code This Lab che nel 2009 creò videogiochi ma solo per il mercato estero, in un periodo storico importante perché c’erano i giocatori degli anni 90 e arrivavano i primi giovani giocatori. Ora, la software house ha più di 300 giochi e sviluppa in Javascript con un reparto che si occupa solo di PixelArt e modellazione 3D.
Tra le altre aziende di oggi troviamo anche Gamindo, una giovanissima nata nel 2019 e in costante espansione aziendale che ha già collaborato con Google, Coca Cola e Barilla. La loro mission è usare il videogioco come strumento di comunicazione: sia supportare le aziende nell’attirare l’attenzione dei clienti e tenerli ingaggiati sia rendere divertente un percorso che potrebbe essere noioso ma anche mettere dei contenuti relativi all’educazione alla sostenibilità.
Qui, un esempio del forse Advergame più famoso.
E voi, cosa ne pensate? Siete contenti di questo nuovo modo di fare pubblicità? Ditecelo qua sotto!