Salve a tutti, cari FollowHz!
oggi, 29 novembre del 1972, nacque Pong, il primo videogioco casalingo e simulatore del ping-pong sviluppato da Atari. Per celebrarlo, faremo un breve tour dei primi videogiochi della storia, chissà se li conoscete tutte.
Pong: come ci siamo arrivati?
La nascita dei videogiochi potrebbe sorprendere molti di voi poiché risale al 1947 ed il primo era giocabile solo su tubo catodico. Questo si chiama Cathode-ray tube amusement device in cui un razzo veniva lanciato verso un bersaglio ed entro questo tempo limite, il giocatore doveva spostare questo bersaglio su un aereo ruotando delle manopole che permettevano di regolare la traiettoria e la velocità del punto e premere un pulsante. In caso di vittoria, si sarebbe vista un’esplosione simulata. Potrebbe non sembrare niente di speciale e in linea coi tempi, ma è importante notare che all’epoca non esisteva il concetto di hardware e software così i progettisti decisero di applicare delle etichette stampate su pellicola trasparente nei punti in cui si trovavano i bersagli da colpire. Purtroppo, però, a causa degli elevati costi di produzione, questo gioco rimase un prototipo per sempre.
Durante gli anni’50, vennero realizzati dei videogiochi strettamente legati alla matematica e alla logica, fino ad arrivare al 1958 con l’avvento di Tennis for Two che, al contrario di Pong, il gioco era solo per due giocatori e giocabile su un oscilloscopio in un campo da tennis visto lateralmente. I giocatori, tramite due plance formate da una manopola per regolare la traiettoria e un pulsante per lanciare la palla, dovevano scavalcare la rete e la traiettoria della palla che era influenzata da un algoritmo che simulava la forza di gravità.
Arriviamo, quindi, al 1962, con SpaceWar!, spesso confuso con Space Invaders, in cui due giocatori si sfidavano a colpi di missili controllando un’astronave, stando anche attenti a un corpo celeste piazzato al centro dello schermo che fungeva anche da centro gravitazionale, insieme ad altri elementi di disturbo.
Nel 1966, Ralph Bear inventò Chase, un videogioco giocabile su un normalissimo televisore mentre, nel 1968, creò Brown Box, un sistema poi evolutosi in Magnavox Odyssey che permetteva di giocare a un po’ di giochi con addirittura l’aggiunta di una pistola ottica. Nel 1966 Russel, invece, brevettò il Golf Game Computing System, considerato il primo simulatore della storia che sfruttava tutta una stanza per simulare la traiettoria di una palla da golf che il giocatore doveva limitarsi a toccare con la mazza.
Così, con un discreto salto temporale, arriviamo a Pong, nato nel 1972 da Atari che tutti conosciamo: la pallina spawnava e iniziava a dondolare dal centro del campo del primo giocatore verso il campo del secondo giocatore che doveva far salire e scendere la racchetta per controbattere la mossa dell’avversario. Fu un grande successo, con ben 19.000 cabinati di Pong venduti: cominciò, così, l’età dell’oro dei videogiochi arcade.
Ma quando un nuovo fenomeno inizia a diventare di massa, probabilmente, scatena sempre dei problemi e così fu: infatti, in maniera simile a ciò che successe con Carmageddon poi, la controversia legale (e prima nel mondo dei videogiochi), fu per Death Race a causa della sua violenza gratuita, la prima nella storia, dato che lo scopo era quello di investire con l’auto dei gremlins del tutto somiglianti a dei pedoni. Questo caso mediatico però, anziché affossare il medium videoludico, lo fece accrescere ancora di più a tal punto che nel 1978 con l’iconico Space Invaders di Taito (e relativi cloni) cominciò l’età dell’oro del videogioco. Il resto, come si suol dire, è storia.
Pong: ostacoli tecnologici e legali per la sua produzione
Per quanto Pong sia iconico, è importante sapere che non fu un’opera totalmente originale poiché Bushnell aveva rubato l’idea a Ralph Baer che già aveva lanciato Magnavox Odyssey, la prima vera e propria console casalinga. Però, c’è da dire che è stato Pong a diventare un vero e proprio fenomeno culturale interrompendo il periodo storico sperimentale dei videogiochi e iniziandone la produzione regolare. Sembra strano pensarlo oggi ma Pong era stato testato all’Andy Capp’s Tavern, un bar locale. Dopo pochi giorni dall’installazione, però, il proprietario del bar contattò già Alcorn poiché il cabinato non funzionava più ma l’ingegnere di Atari quando aprì il cabinato vide che non era rotto, bensì solo intasato da tantissime monete dei giocatori.
E voi, che ricordi avete di Pong? Ditecelo qua sotto!