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l’iconica saga di picchiaduro che ha fatto la storia dei videogiochi non accenna a fermarsi: l’8 ottobre, il brand ha compiuto già 30 anni ed Ed Boon ha comunicato novità circa Mortal Kombat 12.
Mortal Kombat 12: come se la vive Ed Boon
Per celebrare i 30 anni di Mortal Kombat, Ed Boon ha ammesso indirettamente che Mortal Kombat 12 è ufficialmente in produzione dichiarando “non abbiamo fatto l’ultimo”. Per lui, l’iconica saga rappresenta la sua scuola in cui i giochi su cabinati erano le scuole elementari, quelli 3D erano le scuole medie o superiori mentre Mortal Kombat 9, Mortal Kombat 10 e Mortal Kombat 11, sono come l’università o il dottorato rimanendo stupito di come il team non si sia mai fermato per una pausa di dieci anni per poi tornare.
Inoltre, il designer ha rivelato che, considerando tutto ciò che ha vissuto negli anni, vorrebbe scrivere una sua autobiografia per svelare cose mai dette prima. Boon è altresì sicuro che, per quanto i film non siano grandiosi, è chiaro che in passato non ci avrebbe mai creduto che il suo brand sarebbe mai riuscito ad espandersi persino in altri media, pensava addirittura che fosse pazzo chi negli anni 90 andava in giro a gridare il nome della sua saga poiché non pensava sarebbe mai diventata così iconica.
I ricordi di Ed Boon
Se potesse cambiare una cosa del suo passato, ha dichiarato poi, sarebbe di lavorare meno ore (dato che al primo ci ha lavorato, tra l’altro, per ben 8 mesi), ma è anche cosciente che a quella giovane età non avrebbe ascoltato nessuno per inseguire il suo sogno che si è concretizzato nonostante le grosse difficoltà (anche penali) e sta continuando nel tempo arricchendosi di meccaniche sempre diverse non diventando mai ripetitivo anche grazie al fatto che il suo team si arricchisce sempre con membri che non erano neanche nati durante i primi Mortal Kombat, costituendo un valore aggiunto in grado di rinnovare sempre il brand.
Ricorda, poi, con grande piacere il primo impatto che ha avuto con Street Fighter II: i personaggi sembravano giganti per l’epoca su schermo ed ha influenzato la sua saga di Mortal Kombat. Ma è proprio Karate Champ, secondo lui, che ha veramente dato inizio al genere, Street Fighter II l’ha fatto diventare popolare evitando che morisse il genere picchiaduro.
Ed Boon e l’evoluzione dei picchiaduro
Per Boon, poi, la tecnologia è ciò che spinge l’evoluzione dei picchiaduro, infatti, ogni nuovo gioco ha una grafica migliore, ma anche l’online ha inciso molto ampliando il pubblico che magari preferisce confrontarsi contro avversari di tutto il mondo. Un altro ringraziamento va anche agli eventi come EVO che attirano sempre più giocatori ad assistere giocare i professionisti.
Successivamente, ha rivelato di essere un grande fan dei più grandi picchiaduro, tra cui Tekken, Street Fighter, Guilty Gears e i Samurai Shodowns, ma purtroppo, essendo tutti sviluppatori giapponesi, li riesce a incontrare raramente all’E3. Quindi, si rivela ottimista per la scena picchiaduro mondiale, contento che non sia più un genere di nicchia, complice anche la loro semplicità di gameplay e che non vede l’ora di vedere i nuovi titoli dei picchiaduro annunciati, tra cui Tekken 8 e Street Fighter 6.
Per quanto riguarda oggi, Boon, come capita spesso agli sviluppatori, non ha mai abbastanza tempo per giocare spesso ad un gioco ed è da parecchio che non ne finisce uno, ma ha un particolare hype per il nuovo God of War Ragnarok.
Vi è piaciuto questo tuffo nel passato? E voi che ricordi avevate di quei tempi? Ditecelo qua sotto!