Salve Carissimi amici Gamehz!
Ormai lo sappiamo, il mondo degli sport elettronici è un fenomeno che sta esplodendo a ritmi esponenziali in tutto il mondo, (un pochino più lentamente in Italia), per noi è sempre un enorme piacere conoscere e chiacchierare con realtà che non solo sono immerse in questo meraviglioso mondo, ma ottengono ragguardevoli risultati!
Come potevamo lasciarci scappare dunque questa fantastica opportunità di fare due chiacchiere direttamente con GOSKILLA realtà che di recente ha ottenuto enormi soddisfazioni a livello Europeo, a raccontarci i retroscena di questo mondo c’è Fabio Biscozzo, fondatore e CEO di GOSKILLA.
Grazie per averci concesso questa intervista Fabio, andiamo subito al sodo parliamo di Goskilla, come è nata questa realtà e perché? Quale mission e vision vi fanno da motore?
“Goskilla è nata a gennaio 2019 per dare voce alla mia grande passione per i videogiochi. Sono nato nel 1975 è ho avuto la fortuna di poter vedere e provare le prime consolle e i primi giochi. Da allora la passione è sempre cresciuta e non si è mai arenata. Ho fondato Goskilla perché credo nei valori degli sport digitali e per dare un contributo alla crescita di questo settore, dando sopratutto la possibilità ai ragazzi di poter trasformare la propria passione in un lavoro.”
Siete da poco divenuti campioni europei per Warzone Complimenti! Cosa rappresenta per voi questo importante traguardo? Quanto lavoro è necessario per raggiungere simili risultati?
“È un risultato inaspettato, sperato, ma non pensavamo di raggiungere un traguardo cosi importante.
È sicuramente frutto di due anni di lavoro da parte nostra in quanto siamo stati i primi in Italia a puntare su Warzone non appena è uscito il gioco. Nessuna organizzazione si era ancora mossa, in quanto titolo non competitivo, ma io personalmente, mosso dalla passione per questo titolo, ho cominciato a seguire le stream su Facebook e Twitch e ho cominciato a contattare giocatori da inserire nel team.
Il grande lavoro lo ha fatto BBlade, con il suo impegno costante, la sua attitudine propositiva e con tanti sacrifici. Da parte nostra, ciò che possiamo fare per dare ulteriore forza al lavoro di BBlade e degli altri giocatori è crescere, investire e fornire tutto ciò che serve affinché i giocatori possano migliorare le proprie skills.”
Il mondo esport in Italia è un settore che spesso affronta svariate problematiche di carattere sia burocratico che concettuale per affermarsi pienamente, quale ingrediente segreto potete condividere con tutti coloro che intendessero intraprendere questo percorso?
“La nostra sede operativa da un anno è in Svizzera, al confine con la provincia di Como, ma siamo un’organizzazione dal cuore italiano. Oggi è piu’ difficile iniziare un progetto sia perché servono importanti investimenti economici, sia perché la concorrenza comincia ad essere importante.
Non so se c’è una vera e propria ricetta segreta, ciò che posso dire è che bisogna pianificare molto bene tutto il modello di business, dandosi obbiettivi programmati e lavorando sodo per raggiungerli. L’ingrediente più importante è certamente la pazienza e la resilienza. Mai mollare insomma, perché i risultati arrivano e quasi sempre in maniera inaspettata come è successo a noi.”
Come vedete voi il futuro degli esports in Italia? Volete dare qualche consiglio o fare qualche richiesta alle istituzioni?
“Bisogna sicuramente ascoltare i giovani. In Italia c’è una bassa propensione ad affidare progetti e ruoli dirigenziali ai giovani, al contrario di quanto accade negli altri stati. Bisogna aprire un dialogo serio con le nuove generazioni, ci sono tanti talenti dal punto di vista manageriale con i quali instaurare un dialogo costruttivo, ripulito da preconcetti e soprattuto snello dal punto di vista burocratico, sia per riconoscere ufficialmente le nuove figure professionali che stanno nascendo, che per normarle sia dal punto di vista del diritto del lavoro che fiscale.”
Avete in programma di aggredire altre tipologie di gaming, (o lo state già facendo), se sì quali?
“Siamo presenti nel panorama competitive internazionale con tre team di League of Legends, il main team impegnato in Ultraliga e altri due team academy, uno in Spagna e l’altro in Germania. Il risultato più improntate è stato il raggiungimento delle European Master di LoL (top 20 europea) e ora puntiamo alla top 10.
Siamo stati protagonisti anche della scena Rainbow 6 Siege, sia in Italia che in Germania raggiungendo la Challenger League.
Investiamo anche sul Mobile.
Con un team di PUBG Mobile abbiamo raggiunto la top 8 al mondo con due finali importanti in LAN nel 2019 in Asia.
Annoveriamo un team di PUBG Mobile tutto femminile, vincitore del PMCO in Francia.
E per il Mobile proprio due mesi fa abbiamo messo sotto contratto il Team RedMoon, oggi RedMoon Goskilla, uno dei team piu forti in Italia e in Europa per Cod Warzone.
Ora stiamo ricostruendo tutti i roster competitivi e a beve annunceremo i team per:
Quanto è importante il lavoro di team dietro una vittoria come la vostra nel campo esport?
“Il lavoro di team è fondamentale. Ci vuole tempo per far affiatare i giocatori. Non bastano le skill del singolo ma ci vuole il feeling del gruppo. Un altro fattore importante è il lavoro con il coaching staff. Tutti devono essere coordinati e suonare come un’orchestra.”
In molti pensano che essere un esportivo sia semplice, “basta giocare”. Quanto si allena mediamente un componente della vostra squadra, è previsto un allenamento fisico o solo mentale? Sono previste diete specifiche?
“Essere un Pro player significa fare enormi sacrifici. Ci si allena almeno 8/10 ore al giorno. Questo comporta una vita sociale relativamente limitata. Oltre agli allenamenti digitali, bisogna praticare sport, mangiare in maniera programmata e sana e soprattutto rispettare i cicli del sonno e del riposo.
Per quanto riguarda gli streamer è leggermente diverso, ma molti si chiedono e ci chiedono quale sia la formula. Lavoro, lavoro e lavoro. Non solo durante la stream. Io dico sempre ai ragazzi, che il vero lavoro inizia quando si chiude la live. Selezionare ed editare i contenuti da divulgare in multipiattaforma è fondamentale per la crescita del proprio canale e del proprio brand.”
Siete interessati a reclutare nuovi membri? Se sì dove possono trovarvi e come possono contattarvi? Quali caratteristiche devono possedere per far parte della vostra squadra.
“Siamo sempre alla ricerca di nuovi player. Per ciò che riguarda le competizioni ufficiali, di solito è il team management in collaborazione con i coach a selezionare i giocatori più appropriati per il progetto che prepariamo stagione dopo stagione. Per quanto riguarda gli streamer facciamo scouting in continuazione e siamo aperti a valutare nuove candidature. Ciòche chiediamo è continuità. Non bisogna avere per forza numeri esagerati, basta essere continuativi, avere la skill, saper intrattenere il pubblico e sopratutto non essere tossici. Se si hanno queste caratteristiche, con il nostro staff si lavora sia dal punto di vista del gioco che dell’intrattenimento. Chi lo desidera può contattarci sui social o inviarci una candidatura alla info@goskilla.gg.”
Che dire dunque? Grazie di averci seguito fino a qui, se tra di voi ci sono temerari giocatori che vogliono entrare nel mondo esport, ( che abbiano le carte in regola come indicato da Fabio stesso), beh, perchè non tentare?
#goskillago