Fonte: GamesRadar
Xbox Game Studios e Kojima Productions: Coalizione tra Titani
Nel momento in cui gli studi PlayStation decisero di collaborare con Kojima Productions nella realizzazione del loro ambizioso, peculiare, soprannaturale ed esoterico “simulatore di scarpinate” (c’è del bonario sarcasmo, ovviamente…) era chiaro che questa operazione non avesse come scopo ultimo quella di far rivaleggiare Death Stranding con gli introiti generati da colossi quali Santa Monica Studios o Naughty Dog.
Al contrario, Sony stava platealmente mirando ad un obiettivo forse meno tangibile di un cospicuo flusso di cassa ma indiscutibilmente ed ugualmente importante
Un costante ed inflessibile numero di discussioni generate da una serie ininterrotta di speculazioni infondate.
Basta che se ne parli, insomma.
Microsoft ha, senza ombra di dubbio, formulato la medesima conclusione, pochi giorni fa, annunciando una Partnership di certo inaspettata e del tutto senza precedenti che coinvolge Xbox Game Studios e Kojima Productions.
Ma in quale ordine di misura si configura il valore di questa serie di discussioni?
Indipendentemente da cosa pensiate riguardo ai titoli prodotti da Hideo Kojima, quest’ultimo ha sempre avuto l’eccellente capacità di creare dibattito.
Magari non coinvolgendo il più vasto pubblico, al quale poco interessano le occulte macchinazioni che si celano dietro all’industria videoludica, ma sicuramente nei confronti di tutti coloro che ci lavorano o lei cui vite gravitano, anche incidentalmente, all’interno di tutto ciò.
Non so quanti di voi ricordino il frenetico avvicendamento di speculazioni in concomitanza con la pubblicazione di Death Stranding, ma quel titolo ha indubbiamente e genuinamente creato numerose discussioni.
Il frenetico gioco di elucubrazioni generò una dose di intrattenimento quasi quanto il gioco stesso, una volta rilasciato.
E tutto ciò deriva da nient’altro che la capacità di Kojima di generare ore di discussioni sui social media, semplicemente postando su Twitter una foto della sua colazione, un film che stava guardando la sera prima, l’album di un musicista che stava ascoltando in quel momento o semplicemente una celebrità assieme alla quale stava passando qualche ora del suo tempo libero.
“Che significato ha tutto questo, all’interno di Death Stranding?!”
I fan ed i forum impazzivano attorno a questi quesiti e, più spesso del contrario, la risposta era:
“Nessuno.
Assolutamente ed inequivocabilmente, nessuno.”
L’effetto “Stranding”
Pensiamo, per un attimo, a tutto questo dalla prospettiva di Microsoft.
Attraverso buona parte dello sviluppo di Death Stranding, Xbox era al lavoro per riportare la propria reputazione ai fasti di un tempo, cercando di dare il via a quello che sarebbe stato Xbox Game Pass.
Stava, inoltre, lavorando duramente al lancio di una console nuova di zecca che aveva l’ardua missione di riscattare il nome della compagnia e riguadagnare qualche quota di mercato, in seguito ai deludenti anni nei quali Xbox One era stata timida protagonista.
Mentre il colosso di Redmond era impegnato in questo lento e complesso processo di auto-miglioramento, a PlayStation era sufficiente indurre Kojima a rilasciare qualunque dichiarazione, anche la più innocente, per dirottare brutalmente buona parte dell’attenzione dell’utenza da qualunque altra cosa stesse accadendo nell’intera industria.
La collaborazione di Xbox Game Studios e Kojima Productions non garantisce a Microsoft semplicemente una desiderabilissima esclusiva per la propria console, ma fornisce al buon Phil Spencer l’equivalente di una minacciosa Lightsaber di pura energia che può essere agitata a piacimento non appena Sony inizi a presentare al mercato il catalogo di titoli in arrivo su PS5 previsto per il 2023 e oltre.
Microsoft Gaming ha sborsato la sconvolgente somma di 7 miliardi di dollari per portare Zenimax Media sotto la propria ala e, con questa spesa, ha assicurato alla propria piattaforma esclusive del calibro di Starfield di Bethesda e Redfall di Arkane Studios, entrambi giochi che sono senza dubbio enormemente desiderabili anche per i possessori della “rivale” PS5.
Senza menzionare, poi, tutti gli attesissimi titoli che sono in cantiere per il prossimo futuro, i cui nomi sono così altisonanti da non necessitare di essere nominati.
I Blockbuster generano enormi attenzioni e, sebbene si possa guardare a Starfield come ad uno Skyrim nello Spazio, la nuova avventura Sci-Fi di Bethesda ha un potenziale di popolarità enorme.
Questo è ciò che puoi comprare con 7 miliardi di dollari, spesi nel modo giusto, ma l’esborso non ti garantisce comunque una discussione costante dei player più accaniti, che occupi ogni angolo di internet.
Per ottenere ciò, è necessario l’Effetto Kojima.
Abbiamo utilizzato il termine “senza precedenti” per definire questa collaborazione.
Si tratta, con tutta probabilità, di un’iperbole, ma in questo contesto è più che adeguata.
Nonostante Hideo Kojima abbia effettivamente ed in più occasioni pubblicato titoli per altre piattaforme, è uso comune considerarlo gravitare abitualmente nell’orbita del marchio Sony.
La serie di Metal Gear (fino a Guns of the Patriots) ha visto tutte le sue iterazioni pubblicate (e lodate) come esclusive di PlayStation, e lo stesso si può dire di P.T. e Death Stranding.
E’ proprio per questo che viene quasi difficile da credere il fatto che Microsoft sia stata in grado di irretire il marchio di Kojima Productions, allontanandolo da una qualsiasi forma di esclusività per PlayStation.
In questo momento della sua carriera, alla guida di un blasonato studio indipendente, non è saggio pensare che Kojima dia così grande importanza alla “fedeltà” ad un brand specifico, rispetto ad un altro.
E’, prima di ogni cosa, un uomo d’affari che (giustamente) pensa agli interessi della propria compagnia e, in secondo luogo (ma non meno importante) è una mente creativa che sceglie autonomamente ed indipendentemente come veicolare il suo estro artistico.
Questo avvenimento non ha dell’incredibile, quindi, per questi fattori, ma semplicemente pensando a quanto Kojima abbia in passato investito su Death Stranding e su PlayStation stessa.
Il gioco è stato costruito sulle fondamenta del Decima Engine, una tecnologia proprietaria di PlayStation Studios e sulla quale Guerrila Games ha alacremente lavorato per fornire supporto a Horizon Zero Dawn e Horizon Forbidden West.
Kojima Productions ha direzionato il lavoro dei propri ingegneri e le tecnologie di Motion-Capture e fotogrammetria allo stato dell’arte attorno a questo sistema, per essere in grado di produrre un titolo con un impatto visivo impressionante come quello di Death Stranding.
Un investimento di questa portata e un’esperienza di questo livello tecnico sono due aspetti da cui è davvero difficile allontanarsi.
Testa fra le nuvole
Overdose è il nome in codice della presunta nuova esclusiva di Kojima Productions per Xbox e si identifica come un titolo Horror che vanta la partecipazione di Margaret Qualley, bravissima attrice già vista in Death Stranding.
Quando trapelarono le prime indiscrezioni relative a questo titolo, era legittimo provare incredulità.
Anche solo per il fatto (spiegato poche righe sopra) che Kojima fosse così profondamente legato al Decima Engine e col supporto fornito dal marchio PlayStation Studios, largamente e maggiormente diffuso e popolare.
Mettersi al lavoro su qualcosa di nuovo in collaborazione con Xbox avrebbe voluto dire, in un certo senso, far ripartire il gioco dalla prima casella del tabellone.
Senza menzionare, poi, i rapporti riguardanti un possibile sviluppo di Death Stranding 2.
Diciamolo chiaramente:
Kojima Productions non è certo un piccolo studio, ma è comunque una compagnia indipendente; il pensiero che potesse essere di pieno supporto simultaneamente a due complesse esperienze Tripla A poteva sembrare un po’ poco realistico.
In ogni caso, siamo felici di sbagliarci, naturalmente.
Kojima Productions si trova al momento in uno stadio iniziale dello sviluppo della sua esclusiva Xbox è quindi molto probabile che ci vorrà diverso tempo prima di poter mettere mano su dettagli più concreti in merito.
Ma il gioco delle speculazioni inizia adesso!
Alla prima occasione, Xbox Game Studios ha già tracciato delle linee nella sabbia, creando aspettative incredibilmente alte.
Nella nota di un comunicato stampa ufficiale si legge:
“[Kojima Productions] sfrutterà appieno le potenzialità del Cloud [per] creare un titolo per Xbox ad un livello che nessuno ha mai sperimentato o visto prima.”
Significativamente, sappiamo ancora troppo poco riguardo ai piani di Microsoft Gaming per il Cloud.
La compagnia ha orientato il proprio percorso attorno alla costruzione di titoli Xbox nativi per il Cloud ed ha addirittura assunto Kim Swift (game designer di VALVe, creatrice di Portal, Left4Dead ed ex Design Director di Stadia) per guidare l’iniziativa.
Sulla carta, i giochi nativi per il Cloud sarebbero in grado di presentare esperienze del tutto nuove, essendo in grado di aggirare completamente i tradizionali ostacoli e le consuete limitazioni dell’Hardware anche se, per ora, questo processo non è ancora del tutto stato sperimentato.
Forse Kojima riuscirà dove così tanti hanno fallito con Stadia.
Riguardo al progetto, Kojima dice:
“E’ un gioco del tutto nuovo che nessuno ha mai sperimentato o visto prima…
Ho atteso davvero a lungo il giorno in cui poter finalmente iniziare a crearlo.”
In quanto a semplice affermazione, può voler dire poco.
O può significare Tutto.
Che i giochi abbiano inizio!
Siete ansiosi di avere maggiori notizie riguardo al prossimo titolo di Hideo Kojima per Xbox?
Avete giocato Death Stranding?
Fatecelo sapere nei commenti!