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Dopo più di 12 ore sull’ultimo gioco di Yugioh, ho deciso di scrivere questo articolo personale per scoprire e spiegare perché l’approccio a questo nuovo Yugioh Master Duel è davvero difficile da parte di un vecchio nostalgico del gioco di carte sia per alcune nuove regole sia per le nuove carte presenti in esso.

Yugioh: L’Inizio

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Prima della serie animata che tutti conosciamo, esiste un’altra serie prequel del 1998 che in pochi hanno visto (ma che si può recuperare facilmente su internet), soprannominata dagli appassionati “Season 0” disegnata peggio della prima serie che tutti conosciamo dove però il nostro gioco di carte tanto amato pare sia quasi del tutto assente.

Arriviamo, quindi, alla famosissima prima serie 2000 che ci ha subito affascinati con la storia di un giovane studente di nome Yugi Muto che, anziché vivere la sua vita, decise di riunire l’iconico puzzle del millennio per rievocare un faraone (che casualmente gli assomiglia parecchio) così da permettergli di vincere qualsiasi duello visto che il faraone, a differenza sua, era capace di giocare. So che chi non ha vissuto quel periodo, si chiederà il senso di questa trama e noi non l’abbiamo mai saputo, ma non ci importava niente perché era maledettamente affascinante, come la leggenda che si narra nell’anime (e nel manga) dove fin dall’antico Egitto i faraoni si dilettavano in questo gioco dove intrappolavano potenti mostri esistiti in quell’antico Egitto fantasy e li usavano per divertimento o per risolvere conflitti.

Dopo aver conosciuto il gruppo di amici di Yugi, conosciamo subito il grande Seto Kaiba, con un carattere simile a Vegeta ma perché ha quasi quel ruolo nel cartone, che vuole a tutti i costi il famosissimo Drago Bianco Occhi Blu del nonno di Yugi (poiché all’epoca era una delle carte più rare) e, finalmente, si sente parlare di questo fantomatico cuore delle carte come spiegazione per la quale il vecchio non vuole consegnarglielo per nessun prezzo. Così, Seto Kaiba è costretto a prendersi la carta con la forza, allora, Yugi, dopo essersi trasformato (sì, perché quando si trasforma, la maggior parte delle volte, nessuno nota che è un’altra persona), duella contro Seto per vincere la carta rubatagli al nonno e, quando sembrava tutto finito per il faraone, riesce casualmente a pescare la più grande carte che il gioco di carte collezionabili abbia mai visto: Exodia il Proibito.

Come si suol dire, il resto è storia: Maximilian Pegasus, creatore del gioco di carte (nella storia del cartone), ha un occhio del millennio al posto dell’occhio vero per avere nuovi poteri e il bellissimo mazzo Toon. Quest’altro, ancora più ricco di Seto Kaiba, vuole i duellanti di tutto il mondo nella sua isola per sfidarsi e, dato che era interessato principalmente ad Exodia ma Yugi e i suoi amici erano totalmente disinteressati al suo torneo, ci va di nuovo di mezzo il povero nonno: col potere dell’occhio del millennio, Pegasus gli rubò l’anima. Insomma, un tipo abbastanza convincente questo Pegasus.

Yugioh: Tra Anime e Gioco di Carte

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Fin dalla prima serie, come tutti sappiamo, le regole dell’anime erano totalmente diverse, ma anche senza senso: come dimenticare uno scontro in cui dato che un personaggio aveva la metà del suo campo immersa in acqua, allora il suo avversario non poteva vedere le carte sul suo campo. Ma non solo, anche gli effetti di carte erano spesso piegati e stravolti se la trama lo richiedeva.

L’anime, poi, è sempre stato strano perché, soprattutto per chi non è un fruitore quotidiano di anime, in questo cartone si affrontano tantissime tematiche da un estremo all’altro: in alcune scene, esprime serenità perché fino alla nausea viene sottolineato il grande potere dell’amicizia, ma poi vedi scene traumatizzanti come il guardiano del faraone che sviluppa una seconda personalità dopo gli abusi subiti da bambino (ma la scena era talmente forte che in occidente venne censurata e quindi chi ha visto la versione tagliata, non sa perché tale personaggio si comporti così).

Yugioh: Dopo la Prima Serie

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Così, giungiamo alla fine della prima serie, con un sereno addio al nostro amato faraone che ha concluso il suo compito e GX, la seconda serie, è subito consecutiva, dove vediamo letteralmente un passaggio di testimone dove Yugi Muto regala a Jaden Yuki il suo amatissimo Kuriboh Alato solo perché vede del potenziale in lui. Così, questa serie, a differenza della prima, cerca di essere più “realistica”, infatti, viene ambientata in un’accademia del duellante, una sorta di Hogwarts a tema Yugioh, dove anche qui, come nella prima serie, i diversi problemi adolescenziali vengono affrontati con fin troppo interesse per essere una serie sul gioco di carte Konami.

Da qui, in poi, ritengo che la serie, come il gioco di carte, cada un po’ di stile, in cui si va a perdere quel fascino per il mistico tanto forte nella prima serie che ci faceva rimanere incollati, per delle serie più legate al futuristico con realtà virtuale e intelligenze artificiali, ma sempre trattando molto di problemi adolescenziali, l’unica tematica non richiesta dai fan che volevano godersi un semplice anime sul gioco di carte.

Yugioh: I Vari Videogiochi

Vi potreste stupire dalla mole incredibile di videogiochi che sono stati creati nella storia di Yugioh, anche se quelli con le regole ufficiali li ritroviamo solo su NintendoDS, col Yugioh World Championship 2008 che consiglio, perché è l’ultimo “basato” sulla serie GX (sebbene ci siano ancora personaggi della prima), quindi ha le maggiori migliorie rispetto ai precedenti titoli, e perché dal 2009 in poi, abbiamo già l’ingresso della serie 5D’S. Se per qualsiasi ragione non riusciste a recuperarlo, però, non temete perché esiste un comodissimo browser game Yugioh Nexus, dove abbiamo a disposizione gratis tutte le carte di Yugioh della storia, ma sappiate che è in inglese.

Yugioh: Il Gioco di Carte

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Il gioco ha venduto così tanto da entrare nel Guinness Word Record come gioco di carte collezionabili con le carte più vendute al mondo. Nel corso degli anni, si è evoluto drasticamente, ma dalla terza serie in poi, penso siano riusciti a creare un’involuzione poiché, in teoria, le carte più forti dovevano rimanere le tre divinità egizie, Exodia, le quattro sfingi e poche altre.

Ma il gioco è stato tecnicamente rovinato dalle nuove carte che rendono vana la ricerca di queste carte “egizie” perché non hai bisogno più di aspettare tantissimi turni per evocare con gran vanto questi mostri, poiché evochi più facilmente i nuovi synchro, xyz e link che fanno vincere più in fretta i duelli. Perciò, per quanto possa andare a gusti il nuovo andamento del franchise, è innegabile che le nuove carte rendano inutili e scarse le carte iniziali che dovrebbero essere le più forti, dovuto forse al fatto anche che, negli anni, il modo di giocare è cambiato, come ad esempio quella regola che stabiliva ci potesse essere solo una carta magia-terreno sul terreno e quando ne attivi un’altra, quella già in campo, viene distrutta: vieni, quindi, sorpreso anche dal nuovo gioco dove invece rimangono entrambe.

Yugioh: Master Duel

Concludo, quindi, questo articolo, arrivando ai giorni nostri, con questo Master Duel che sembra sia crossgen, ma che in realtà è molto più concentrato sulle nuove carte, non permettendo agli appassionati del vecchio Yugioh di avvicinarsi ad esso dato che la carta più vecchia a cui si rifà riferimento è Drago Bianco Occhi Blu, ma lo fanno pensando al vecchio deck di Seto Kaiba? Assolutamente no, a fianco al Drago, abbiamo tantissime nuove carte che contribuiscono alla sua evocazione rapida. Tutto questo perché, forse per esigenza di far giocare più persone possibili (problema strano sollevato per il gioco con le carte più vendute nel mondo), avviene una rottura della strategia: il bello del gioco era proprio quella di un gioco a turni, il dover aspettare, pianificare, credere nel cuore delle carte (detta anche fortuna) e adottare la strategia migliore per vincere. Ora, tutto questo muore perché, in pochi turni, hai già tutti i mostri che ti servono in campo e si perde un po’ di quella strategia favorita da un’eccessiva fretta che non capisco per questo gioco.

Ditemi qua sotto la vostra, sono molto curioso.

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