Salve GameHz,
vi avevamo già informati dello scandalo che ha colpito Activision Blizzard pochi mesi fa: a luglio scorso, il California Department of Fair Employment and Housing (DFEH) ha trascinato in tribunale Activision Blizzard per quella che i documenti definiscono una cultura del posto di lavoro “frat boy” che sottopone le sue dipendenti a discriminazione di genere e molestie sessuali costanti.
Purtroppo per Activision, non si è trattata dell’unica causa che la vede coinvolta. Successivamente a quella che ha fatto più scalpore, cioè quella di luglio, se ne sono aggiunte altre. Insomma, un periodo d’inferno per la casa del franchise di Diablo e tanti altri.
18 milioni di dollari, un patteggiamento amaro per Activision Blizzard
In merito ad una di queste cause, intentata da un’agenzia governativa degli Statu Uniti relativa a molestie e discriminazioni, Activision Blizzard dunque, ha dichiarato ufficialmente che pagherà 18 milioni di dollari per chiuderla.
La società americana, che possiede titoli estremamente popolari come Call of Duty, World of Warcraft e Candy Crush tra gli altri, ha annunciato di aver raggiunto un accordo transattivo con la Equal Employment Opportunity Commission (EEOC)
Come parte dell’accordo transattivo, che è soggetto all’approvazione del tribunale, Activision Blizzard ha affermato che creerà un fondo di 18 milioni di dollari “per compensare e fare ammenda ai richiedenti ammissibili“. L’importo rimanente sarà donato a enti di beneficenza focalizzati su molestie, uguaglianza di genere e donne nel settore dei videogiochi, o sarà utilizzato per creare iniziative di diversità e inclusione all’interno dell’azienda.
Il CEO di Activision Blizzard, Bobby Kotick, ha dichiarato:
Non c’è posto da nessuna parte nella nostra azienda per discriminazioni, molestie o disparità di trattamento di alcun tipo, e sono grato ai dipendenti che hanno coraggiosamente condiviso le loro esperienze. Rimango incrollabile nel mio impegno a rendere Activision Blizzard uno dei luoghi di lavoro più inclusivi, rispettati e rispettosi del mondo.
La vicenda
In una denuncia, l’EEOC ha accusato Activision Blizzard di aver sottoposto dipendenti di sesso femminile a molestie sessuali, ritorsioni contro di loro per essersi lamentate di molestie e aver pagato le dipendenti di sesso femminile meno dei dipendenti di sesso maschile. La società ha anche “discriminato i dipendenti a causa della loro gravidanza“, affermava la denuncia.
Kotick ha nuovamente affermato che la società “continuerà a essere vigile” per eliminare molestie e discriminazioni. Ecco le sue parole in merito:
Ringraziamo l’EEOC per il suo impegno costruttivo mentre lavoriamo per adempiere ai nostri impegni per sradicare la condotta inappropriata sul posto di lavoro.
Activision Blizzard senza pace
L’EEOC è una delle numerose agenzie a perseguire Activision Blizzard quest’anno, con la società coinvolta in controversie sin da una precedente causa intentata dal Department of Fair Employment and Housing della California, a cui abbiamo fatto riferimento sopra.
Come anticipato, quella causa, intentata a luglio, accusava una cultura del lavoro “frat boy” in cui le donne erano soggette a continue discriminazioni e molestie. Purtroppo ha dato il via a una tempesta di dissenso all’interno della forza lavoro di Activision Blizzard che alla fine ha portato centinaia di dipendenti a organizzare uno sciopero negli uffici dell’azienda a Irvine, in California.
La società sta anche affrontando una denuncia da parte del National Labor Relations Board presentata all’inizio di questo mese accusandola di pratiche lavorative sleali, nonché un’indagine della Securities and Exchange Commission con cui la società ha dichiarato la scorsa settimana di collaborare. Tali azioni sono ancora tutte in sospeso e Activision Blizzard ha affermato che “continua a impegnarsi in modo produttivo”
Più il tempo passa, più le cose peggiorano per la società americana. Secondo voi, tutte queste vicende quale impatto avranno sulla vendita dei videogiochi? Activision riuscirà, in qualche modo, a risollevarsi?
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