Bentornati cari FollowHz!
State pronti per esplorare l’ignoto!
Hearthstone presenta in ogni paese una sua figura fondamentale, dedita a condividerne contenuti e segreti. In Italia abbiamo Poly, protagonista di questa intervista.
I giochi di carte sono caratterizzati da sistemi complessi e un grande insieme di possibili incarnazioni delle carte offerte dagli sviluppatori. Neofiti ed esperti si sentono di conseguenza spaesati e smarriti all’arrivo di una nuova espansione, e la necessità di una figura che possa mettere ordine, intrattenendo allo stesso tempo, ha aperto infinite possibilità! Molti si sono imbarcati in progetti di questo genere, soffermandosi sul gran successo dell’esperienza creata da Blizzard. Hearthstone è stato dunque il perfetto trampolino di lancio!
L’analisi di nuove espansioni e le partite più assurde sono oggetto di numerosi video di questi creatori di contenuti, tra i quali possiamo annoverare un’eccellenza tutta italiana: Mattia Negri, in arte Poly, pronto a divertire e dar vita a format incredibili e sorprendenti. Scintille e faville tra match incredibili e lungo studio del meta, fino ad arrivare ad un Quiz dedicato ad Hearthstone con una sigla ad opera di Giorgio Vanni! Addentriamoci dunque in quest’incredibile intervista, e a scoprire come una passione possa generare ampie opportunità!
Cominciamo ovviamente col ringraziare Mattia per essersi prestato a questa intervista ed andiamo con le presentazioni: Chi sei? Come sei diventato un content creator e com’è nato Poly?
Ciao a tutti!
Mi chiamo Mattia, in arte Poly, e di lavoro faccio lo streamer principalmente di titoli Blizzard (nel caso specifico, “Hearthstone”)
Il mio stesso nickname è nato da un titolo Blizzard, il ben più famoso “World of Warcraft”: durante la creazione di un personaggio Druido, mi sono ritrovato a dover pensare al nickname; il ragionamento è stato “Il druido muta la sua forma, quindi si polimorfizza…. tengo Poli e ci metto la Y che è più figo”. Solo che Poly era già stato preso, allora aggiunsi 4 lettere per dare senso al nickname, e divenne “Polycrop”. Da lì a poco, tutti i miei amici e giocatori di WoW mi chiamavano Poly invece che Polycrop, quindi, quando decisi di iniziare la mia carriera sul web, sapevo che quelle 4 lettere “extra” che ho aggiunto potevo anche toglierle.
Sono diventato un content creator di Hearthstone perchè in Italia mancava una figura che portasse Hearthstone in modo “diverso”, mi spiego meglio: al tempo c’erano sia le figure competitive che quelle d’intrattenimento, ma nessuna di queste trattava Hearthstone come me, ovvero in modo molto diverso, cercando di dare senso a carte /giocate che di senso logico, non ne hanno molto, però cercando sempre di vincere più match di quelli che si perdono. Il canale Youtube l’ho aperto a fine maggio 2017, e mi sono dato 3 mesi di “prova”, al termine dei quali se le cose non fossero andate nemmeno un pochino bene, avrei chiuso tutto. Fortunatamente già i primi video sono stati un “successo” e raggiunsi 10k iscritti in quel periodo di tempo che mi sono dato… ancora non mi spiego il motivo di quell’impennata, però è avvenuta, ed eccoci qua.
Come ti reputi come influencer? Come ti poni con la tua community e come i suoi componenti si pongono nei tuoi confronti?
“Influencer”, un aggettivo che non pensavo di poter avere nel corso della vita. Sotto questo punto di vista mi sono sempre vantato di essere MOLTO disponibile con tutti: chiunque può scrivermi in privato ed avere una risposta su qualsiasi argomento entro poche ore / giorni. Nell’arco dei miei ormai 4 anni in questo mondo, conto quasi 5 mila chat su Telegram, tra utenti e giocatori che mi scrivono. Chi mi segue è uguale: sa che con me qualsiasi argomento è trattato in modo molto leggero, quindi sanno che di fronte a loro c’è una persona semplice e comune tanto quanto loro. Come dico sempre, quello che faccio io potrebbero farlo molti altri (e probabilmente meglio!)
Ma Mattia che videogiocatore è? Cosa giochi nella vita privata e qual è il tuo gioco preferito, se ne hai uno? (non rispondere Hearthstone, perché tanto non ci crede nessuno XD).
Ti stupirò allora: gioco spesso ad Hearthstone “fuori dagli schermi”!
Non tanto, perchè sennò faccio indigestione, però ogni tanto, qualche oretta scappa. Di base io sono un MMO player & card player: ne ho giocati a decine e decine, e faccio difficoltà a non provarne uno nuovo quando lo trovo) Il titolo sul quale ho passato più ore, è sicuramente WoW: quasi 8k ore di gameplay (se le metti tutte in fila significa che ho giocato circa 3 mesi consecutivi senza mai dormire…) Fatta questa premessa però, i miei titoli preferiti in assoluto sono due:
1) La saga di Ratchet and Clank: da PS2 a PS4 (passando per PSP, smartphone etc.) l’adoro, e ho rigiocato MOLTE volte ogni singolo capitolo della saga;
2) Un gioco che si differenzia molto da quelli sopra citati: Shadow of the Colossus. Non darò ulteriori informazioni, dico solo che è uno dei giochi con l’impatto emotivo più grande che io abbia mai giocato: una perla che OGNI videogiocatore dovrebbe avere.
Com’è la vita da streamer? È così semplice come in molti credono? Raccontaci la tua esperienza.
MOLTO irregolare.
Dal punto di vista fisico soprattutto. Streammando 7/8 h al giorno, (durante gli orari dei pasti), capita fin troppo spesso che la mia cena arrivi alle 2 di notte, per poi addormentarmi alle 4-5 e svegliarmi alle 14/15 di pomeriggio. Sto cercando di regolarmi un po’ perchè ora che ho 25 anni è “sostenibile”, ma fra qualche hanno, ho i miei dubbi! Per quanto riguarda la difficoltà…. SNI.
Nel senso: nel momento in cui fai un lavoro che ti piace (che tra l’altro è anche il tuo “hobby”), non ti pesa MAI lavorare, anzi: più lo fai meglio è. Poi sicuramente non c’è lo stress fisico che potrebbe avere un operaio che lavora in fabbrica (e lo so bene perchè l’ho fatto per diversi anni), però c’è uno stress “diverso”. Ovvero quello che il mio lavoro potrebbe sparire letteralmente DOMANI.
Se, paradossalmente, Amazon decidesse di chiudere Twitch, io mi troverei senza un lavoro, senza uno stipendio e senza 3 anni di curriculum, quindi difficilmente qualche azienda sarebbe disposta ad assumermi. Con questo peso noi “influencer” ci viviamo OGNI giorno, sta a noi quindi, cercare di costruire qualcosa di concreto, giorno dopo giorno, con il nostro lavoro.
Che ne pensi della visione italiana del mondo dei videogiochi e degli streamer? L’Italia è pronta ad accettare il fatto che si parli effettivamente di un lavoro?
Qui non mi dilungo molto: vivo in una provincia del Veneto, vicino ai “monti”… Sono uno dei pochi ad avere la fibra ottica nella mia città, e il 70% della popolazione è di anziani. Purtroppo l’Italia su molte cose ci arriva DOPO, e fin troppo spesso leggo che quello che facciamo non è considerabile un “lavoro”. Siamo un paese che è legato a molte cose del passato, quindi facciamo fatica a guardare AVANTI. Però non voglio generalizzare: negli ultimi anni abbiamo fatto passi da GIGANTE, quindi forse, il punto di svolta è dietro l’angolo.
Il tuo canale è fortemente improntato su Hearthstone, cosa ne pensi degli imminenti e rivoluzionari cambiamenti che Blizzard ha intenzione di apportare al titolo?
Che non vedo letteralmente l’ora. Hearthstone è uno dei giochi con più “alti e bassi” che io abbia mai visto. In passato ci sognavamo queste novità, ed oggi invece stanno per concretizzarsi. Sono davvero MOLTO in hype per scoprire cosa arriverà nei prossimi mesi, in particolar modo per la modalità “Mercenari”: ogni giorno cerco di scoprire qualcosa di più riguardo questa modalità, che a parer mio, sarà uno dei punti di forza di Hearthstone dei mesi / anni a venire. Sono il primo che se ha la possibilità infanga Blizzard (TVB Blizzard), però qui c’è solo da inchinarsi ed applaudire: HS sta ricevendo tutte le attenzioni del caso da parte di mamma Blizzy.
Che ne pensi degli Esport? È corretto assimilarli agli sport tradizionali?
Assolutamente sì!
Non sono un grande fan delle competizioni, non mi piace nè competere, nè guardare chi lo fa. Però capisco l’incredibile interesse che ha l’utenza dietro questo tipo di eventi. L’eSport è un tipo di competizione al pari di una competizione fisica alla quale siamo abituati. Bisogna allenarsi ore ed ore al giorno, e solo alcuni riescono ad ottenere i risultati. Non ci sarà lo sforzo fisico, ma c’è quello mentale, di riflessi, di abilità, di saper prendere la decisione esatta di fronte a 10 scelte in pochi attimi. Legandomi al discorso di prima, è un ragionamento MOLTO italiano questo, che però si sta lentamente sradicando. Speriamo che negli anni a venire, anche il nostro tricolore possa essere motivo di concretezza per gli eSports nel mondo.
Bene Mattia, siamo arrivati al temine di questa intervista. Ti ringraziamo tantissimo per aver risposto alle nostre domande e ti chiedo di chiudere l’intervista dicendo ai nostri FollowHz dove e quando possono trovarti, ma soprattutto, perché dovrebbero seguire le tue live? (Lamborghini a parte XD)
Beh dove trovarmi penso che si sia capito; tutti i giorni su Twitch se volete sentire un veneto che si incazza su Hearthstone (e ora sapete anche il perchè mi chiamo Poly, quindi non potete nemmeno chiedermelo quando arrivate in chat!).
Il perchè seguire le mie live non ve lo so dire, però ho un’arma segreta: ho un bellissimo gatto che si chiama Paolo, che sta in live con me… e non volete vedere me, passate a vedere lui.
Che dire, grazie mille ed un saluto a tutti!