Goooodmoring FollowHz! Per la serie “cose che forse non sai” ecco una lista di accessori (e periferiche) usciti per console portatili e non sempre conosciuti.
I giochi a portata di mano
Le console portatili, o “handheld console” per gli amici inglesi, si sono moltiplicate a partire dagli anni ’70 come funghi in un bosco. Probabilmente, tra tutti i dispositivi legati ai videogiochi, sono quelli che più di tutti hanno spinto la tecnologia a livelli inimmaginabili nel momento in cui sono state partorite.
Infatti, molte di queste console posso essere considerate delle vere e proprie antesignane dei moderni smartphone, alcune sono letteralmente dei palmari tuttofare.
Questa loro peculiarità era possibile anche grazie a tutta una miriade di accessori e periferiche che, oltre a migliorare l’esperienza di gioco, consentivano loro di fare cose avveniristiche per l’epoca. Alcune (con l’occhio del poi) possono sembrare bizzarre, molte sono note e altre sconosciute.
Per questo le più particolari, strane, innovative e meno note (e non sempre ufficiali) meritano di essere raccolte e raccontate.
Per cui ecco a voi: una lista dei 5 (per essere precisi 4+1) accessori e periferiche per console portatili.
L’antenna GPS della PSP
Partiamo da una delle più moderne: la PSP. Nata come tentativo Sony di spodestare il Nintendo DS dal trono delle handheld console più vendute, uscì nel dicembre 2004 ed è stata sottovalutata da molti negli anni.
Era possibile giocare a migliaia di titoli: in totale ne uscirono 1370 tra cui GTA Vice City Stories e Gran Turismo.
Oltre a giocarci era possibile vedere video, ascoltare musica e soprattutto navigare su internet. Infatti, aveva un browser e la possibilità di collegarsi ad una rete wi-fi. Certo per chi vi scrive (che l’aveva) è possibile affermare che la navigazione non era il massimo, però si poteva fare!
Nella parte superiore del dispositivo c’erano gli attacchi per le periferiche tra cui: una fotocamera da 1,31 megapixel e un’antenna GPS, che arrivò sul mercato anni dopo il lancio e parte di un apposito pacchetto denominato “PSP Go!Explore”.
Cioè era possibile, con un software specifico che conteneva le mappe, utilizzare la PSP come navigatore satellitare con una buona approssimazione. Non solo, vennero anche sviluppati giochi che sfruttavano questa antenna come “Metal Gear Solid: Portable Ops”.
Poteva essere una buona idea tutto sommato, ma la storia ha voluto altro. Qualche mese dopo l’uscita della console, nel febbraio 2005, verrà lanciato un servizio destinato a diventare uno standard a livello mondiale: Google Maps. L’idea del gioco combinata al GPS, invece, ha avuto più successo in altre forme vedi Pokémon Go.
La televisione TurboExpress
La TurboExpress è una di quelle console cadute nel dimenticatoio. Uscita nel 1990 era prodotta dal colosso nipponico NEC, aveva un display LCD a colori e una buona base tecnica per l’epoca (basti pensare che il GameBoy Color uscirà nel 1998) anche se gli utenti lamentavano che le batterie si scaricavano rapidamente.
Si poteva giocare a titoli che oggi risultano letteralmente sconosciuti. All’uscita, spendendo 100 dollari, era possibile acquistare separatamente la TurboVision, una periferica che rendeva la console un televisore. Con un semplice gesto era possibile passare dal gioco ad un programma televisivo.
Praticamente era un sintonizzatore che si collegava al lato del dispositivo, aveva anche i connettori RCA per gli input audio/video. Insomma, in una calda giornata al mare potevi passare dal giocare con un gioco di guida al guardare un Gran Premio di F1 in diretta.
Oggi è solo un pezzo per gli appassionati: siamo passati dalla TV analogica a quella digitale e il cambio di standard ha reso il TuboVision inutilizzabile nella maggior parte dei Paesi. Non è stato l’unico sintonizzatore per console, uno simile era disponibile anche per Sega Game Gear.
Il Game Boy e il Game Genie
Ok definire il Game Genie un accessorio o una periferica non è del tutto corretto, e non è originale, ma chi vi scrive non se l’è sentita di non inserirlo.
Per chi non sa di cosa si tratta la spiegazione più semplice è: un dispositivo per cheattare.
Ideato dalla Codemasters e venduto a partire dal già citato 1990, nelle sue varie versioni, permetteva di “barare” su console quali Nes, Super Nes, Genesis, Game Gear e (appunto) Game Boy. In sostanza si tratta di un dispositivo che andava inserito tra la cartuccia e l’apposito slot della console.
Permetteva di intervenire su componenti del codice di un gioco inserendo altri codici che ne modificavano alcune parti e che, per intenderci, possiamo paragonare ai trucchi di GTA.
I codici potevano o essere generati a caso dall’utente (cosa che il più delle volte non comportava alcun cambiamento o rompeva tutto) o messi a disposizione tramite un libretto oppure diffusi mediante un servizio di abbonamento, con cui era possibile accedere a liste di codici sempre aggiornate.
Come detto era possibile barare su console Nintendo e Sega: la prima avviò cause legali per impedirne la commercializzazione, la seconda si mise d’accordo e concesse al dispositivo l’approvazione ufficiale.
La stampante del Game Boy
È tornata alla ribalta in tempi relativamente recenti e merita decisamente una citazione in questo articolo. La Game Boy Printer è una stampante progettata per Game Boy e Game Boy Color.
Nello specifico si tratta di una stampante termica: utilizza un tipo di carta speciale intrisa di un reagente che a contatto con le testine surriscaldate della stampante provoca una reazione in grado di imprimere l’immagine sul foglio.
Si tratta dello stesso sistema con cui i registratori di cassa nei supermercati stampano gli scontrini, sono possibili solo stampe in bianco e nero.
A cosa serviva? In accoppiata con un altro accessorio, la fotocamera Game Boy Camera, permetteva di stampare le foto. Non è chiaro se fosse un modo per competere con le Polaroid, certo è che se ti facevi un “autoscatto” la tua faccia potevi confonderla con lo scontrino del pane.
Il Super Wide Gear per Game Gear
Qui entriamo nella categoria: soluzioni semplici e geniali. La già citata Game Gear era un console SEGA che ebbe una notevole diffusione nei primi anni Novanta (è uscita nel, a questo punto epico, 1990).
Essendo portatile le dimensioni del monitor erano ridotte questo, anche se è la caratteristica fondamentale di una console di questo tipo, ne rendeva meno comodo l’utilizzo. Per ovviare al problema la Sega escogito una soluzione semplicissima: il Super Wide Gear. In sostanza una lente di ingrandimento che si posizionava sopra lo schermo, fine.
Accessori per console
E voi? Conoscete altre periferiche ed accessori strani e poco noti per console portatili? Fatecelo sapere nella sezione commenti.