Bentornati cari Followhz,
State pronti per esplorare l’ignoto!!!
La Gamescom 2020 ha aperto i suoi canali digitali al pubblico, mostrando però dirette e schedule che dimostrano una classica disorganizzazione. Un segnale molto forte che già dall’Opening Night Live iniziava a intravedersi, con un evento soporifero che ai fatti accompagna fin troppe parole. Inoltre la mancanza di un effettivo programma non aiuta, in presenza piuttosto di una piattaforma quale Gamescom Now che si riduce a essere un enorme cartello pubblicitario. Una situazione critica, in mancanza di un effettivo showfloor da cui partire per la creazione di eventi coinvolgenti.
Allo stato attuale una domanda sorge spontanea: la generazione è davvero finita? La Gamescom di sicuro non ci darà ulteriori notizie in merito, in quanto già sembra volersi muovere in direzione di produzioni per le attuali console in commercio. Il problema però è che l’evento tedesco sarebbe dovuto essere l’ultimo grande baluardo in previsione dei mesi di commercializzazione delle prossime console, dando vita in realtà a un semplice calderone di nicchie e community, da cui ognuno potrà trarre le proprie conclusioni.
Purtroppo però le sensazioni non possono essere positive, dato che l’inizio con il botto rappresentato dall’evento di Geoff Keighley ha disatteso, come al solito, le aspettative di fan e appassionati, mostrando bombe e sorprese smontate e distrutte per colpa del solito ritmo mal calcolato. Tiramo dunque le somme sull’ultimo grande evento di quest’estate videoludica, presagio nefasto per l’uscita delle Next-Gen.
Iniziamo proprio dalla cerimonia d’apertura della Gamescom, che nonostante la sua anima fortemente incentrata sul futuro dei videogames, in realtà guarda nostalgicamente al passato. Infatti varie delle presentazioni hanno ricalcato vecchie glorie riesumate, incentrando il loro ritorno nel mondo VR. Si parla ad esempio di Sam & Max This Time It’s Virtual, Medal of Honor Above & Beyond e, seppur non sia in realtà virtuale, come non citare la Turrican Anthology.
Una forte presa di posizione che potrebbe identificare la VR come vero e proprio nuovo scoglio da raggiungere per gli sviluppatori, anche se, in mancanza di un Headset accessibile da parte di tutta l’utenza, questi videogiochi rimangono proposte poco accessibili. Oltre ciò, è stata l’occasione per rimarcare la forza di DLC ed Espansioni, che hanno vista l’arrivo tra le tante fila di contenuti aggiuntivi produzioni quali The Ancient Gods per Doom Eternal, Beyond Light per Destiny 2 e Shadowlands per il sempreverde World of Warcraft.
Vere soddisfazioni le abbiamo ricevute invece con le vere sorprese non ancora annunciate dello Spettacolo, quali ad esempio Dragon Age 4, Lego Star Wars Skywalker Saga e Unknown 9: Awakening, che dimostrano la voglia e intenzione degli sviluppatori di puntare in direzione d’idee innovative già consolidate, nella speranza che anche questi piccoli lumi della speranza non vengano spenti dalla brandizzazione dei seguenti progetti.
Tralasciando una cerimonia d’apertura che nella sua interezza non ci ha convinto pienamente, la Gamescom di quest’anno rimarca nuovamente la sua anima disorganizzata, che vede insieme di community e fan base che si ritrova per cercare info sui loro giochi preferiti. Quello che sarebbe dovuto essere l’ultima possibilità per convincere l’utenza riguardo la next gen purtroppo è crollata inesorabilmente sotto il peso di vecchie abitudini, spegnendo l’ultima fiamma di quest’estate videoludiche, consigliandovi d’ora in poi di seguire il nostro canale twitch per possibili future sorprese.