Un volposo ciao a voi, cari FollowHz!
Sono Federica (che alcuni di voi conoscono come Narumi9422 su Twitch ndr.) e in qualità di nuovo membro della squinternata banda di 4GameHz sono qui oggi per condividere la mia recensione su Journey, gioco disponibile gratuitamente sul PlayStation Store fino al 6 Maggio grazie all’iniziativa “Play At Home”.
Di cosa si tratta? Semplicemente, grazie a questa iniziativa che cerca di alleviare il periodo di quarantena causata dall’emergenza pandemica del COVID-19, anche senza avere PS Now o PS Plus si potranno scaricare due titoli gratuitamente: nella fattispecie Uncharted – The Nathan Drake Collection, la “stra-famosissima” raccolta rimasterizzata dei primi tre capitoli della saga firmata Naughty Dog (di cui non parlerò oggi), e il già citato Journey della Thatgamecompany, che invece mi ha colpito particolarmente e mi ha portata qui da voi!
Sono dunque qui con mio immenso onore e piacere per inaugurare la prima di una serie di recensioni personali (mi piace chiamarle “RecensioNaru”, concedetemi il gioco di parole…) che saranno più che altro un mio piccolo spazietto per esprimere pareri ed opinioni sui giochi che porto in LIVE e scopro di volta in volta grazie alle offerte del Playstation Plus o che catturano la mia attenzione, conquistando il mio cuore!
Ecco perché oggi ho deciso di parlarvi proprio di JOURNEY.
Quante volte nella vita vi siete ritrovati, concluso un film, un libro, un videogioco, con quella sensazione di aver salutato un caro amico e avete sperimentato il desiderio ardente di rivivere quella storia, quelle emozioni, come se fosse la prima volta?
Non capita molto frequentemente, ammettiamolo. Ma quando capita, ci sembra un dono.
E come in tutti gli ambiti della vita, questi doni spesso e volentieri ci vengono offerti da piccole creazioni poco pretenziose, in apparenza, che non cercano la massa ma colpiscono gli occhi e il cuore di chi sa cercare e, senza pregiudizi, provare. Ed è quello che è accaduto con Journey, a mio parere un piccolo capolavoro in mezzo a tanti colossi videoludici. E in mezzo al loro fracasso assordante, ai più può risultare difficile ascoltare e capire. Sì, perché Journey non è qualcosa che tutti possono apprezzare.
Non è un gioco. È un’esperienza. Un viaggio.
Un viaggio verso la montagna:
Un viaggio è spesso desiderio di scoperta, conoscenza, ma anche cambiamento. E noi non saremo più gli stessi, dopo averlo intrapreso. Fin dai primi minuti di gioco sei consapevole che l’esperienza che vivrai sarà particolare: una figura incappucciata, un pellegrino avvolto in (o letteralmente composto di?) stoffa rossa e decorazioni dorate, si ritrova completamente solo nella vastità di una landa sabbiosa. Siamo in un deserto, senza sapere cosa fare, dove andare. Ci guardiamo intorno e il nostro unico punto di riferimento è una montagna in lontananza che sembra chiamarci. E noi andiamo. Nessuna possibilità di comunicare, se non con un dolce canto, un suono che è come una danza, un richiamo che probabilmente nessuno udirà.
O almeno, così sembra.
Sì, perché durante la traversata, può capitare di incontrare altri avventurieri proprio attraverso questo richiamo sonoro. Questi saranno altri giocatori che, però, non avranno modo di comunicare con te se non tramite l’emissione di questi suoni. E allora una singola nota diventa melodia: ti ritrovi a cantare con uno sconosciuto di cui non sai niente e lui non sa niente di te, e a proseguire il viaggio insieme. Non si sa se questo amico silenzioso ti accompagnerà fino alla fine, o se troverai altri giocatori durante il cammino, ma quello che conta è la consapevolezza di avere qualcuno dall’altra parte, come te, che vuole comunicare con te e tenerti compagnia. Tutto quello che farete, sarà danzare e cantare, come invasati da una strana magia, in lande deserte e mistiche, che esprimono un immenso senso di solitudine e mistero.
È come se tu fossi l’unico sopravvissuto di una stirpe lontana, che vaga fra i resti, sparsi qua e là, di un’antica civiltà perduta. E proprio tra queste rovine, si troveranno delle creature melodiose, che danzano come animali subacquei simili a meduse, manti, anch’esse ricoperte (o fatte?) di stoffa. Anch’esse magiche. Come te.
Tutte le creature viventi di questo mondo sono dotate di questo strano potere, e sembrano trarre la loro magia l’uno dall’altro. È come essere in simbiosi: il tuo personaggio potrà sfruttare il vento e questa magia per volare più in alto raggiungendo posti non facilmente accessibili, grazie soprattutto a queste creature di stoffa o al tuo compagno se ne incontrerai uno durante il viaggio.
Un viaggio dentro di se:
Sorge spontanea dunque nel giocatore la domanda sul come potesse essere strutturata una società di nomadi in contatto così stretto con la natura, e infatti durante il viaggio si potranno scoprire o “riattivare”, sempre attraverso la magia, alcuni murali che sembrano raccontare la storia di questa civiltà perduta. Probabilmente queste creature erano la loro fonte di energia, probabilmente sono poi diventate anche la causa della loro rovina. Ma noi non possiamo saperlo con certezza.
Molto in Journey è infatti lasciato alla fantasia di chi osserva o ascolta: così come bisogna spesso interpretare i richiami sonori delle creature che ti circondano o del compagno che condivide la tua esperienza di gioco, anche i vari affreschi che troverai risulteranno criptici e di difficile interpretazione. Ma è questo il bello. Perché lascia completo spazio alla tua introspezione. Non conta molto la verità. Conta il modo in cui tu ti senti durante l’esperienza, il modo in cui interpreti tutto. Le emozioni che provi, saranno il vero lascito di questo gioco.
E non puoi non emozionarti di fronte agli scenari sgargianti, d’impatto, che lascerebbero a bocca aperta chiunque: l’inquadratura spesso si allontana per mostrare la vastità dello scenario, e tu ti senti piccolo e grato, di fronte l’immensità della natura. Ogni volta che giri la telecamera, sembra d’essere parte d’un magnifico dipinto: ora sei ora circondato dai toni caldi del deserto, che alla luce del tramonto sembrano distese d’oro infinite, ora immerso nella calma di tonalità più tranquille e bluastre, che però infondono un senso di angoscia e paura. Finché non raggiungi la montagna, in un’ascesa mistica verso di essa.
Ed è infine proprio la montagna l’elemento più misterioso di tutti. È simbolo di elevazione, di ricongiungimento con il divino (o forse con il proprio Spirito). Alla fine di una spettacolare sequenza finale, dopo una danza meravigliosa di ascesa verso il cielo insieme alle creature che hanno fatto parte del nostro viaggio, non sappiamo, in fin dei conti, se questo sia stata un’esperienza onirica o realtà, e a pensarci bene non ci importa più neanche saperlo. Sappiamo solo di aver vissuto qualcosa di unico, puro, un’esperienza che era degna di essere vissuta, assaporandola fino in fondo: proprio come la nostra vita.
Ecco perché Journey non è solo un gioco e per me è un inno alla Vita. È un inno alla Natura, dimostrandoci come siamo figli della terra e sempre connessi ad essa. È un inno alla Solitudine, che non va vista come qualcosa di negativo e di spaventoso, ma come un modo per guardare dentro se stessi e imparare a conoscersi. È un inno all’Amicizia e all’Amore, un invito ad apprezzare tutti coloro che, per un breve tratto o fino in fondo, ci accompagnano nel nostro breve ma intenso Viaggio.
LA FINE DEL VIAGGIO:
In conclusione, Journey è uno di quei titoli da non perdere assolutamente, che anche a discapito di un gameplay forse un po’ scarno e breve (per i pignoli) lascia spazio a tante intense emozioni a livello di esperienze vissute e ricordi indelebili da conservare. Saluterete questo titolo con emozioni contrastanti, ma ne sarà valsa sicuramente la pena. Vi consiglio quindi di approfittare dell’offerta “Play At Home” di PlayStation (che vi ricordo ancora sarà valida fino al 6 maggio) e godervelo davvero intensamente.
Per ora è dunque tutto, sperando di rivederci presto con una nuova recensione che per me varrà la pena di essere scritta! Nel frattempo, se volete tenermi compagnia durante l’esplorazione di qualsivoglia avventura videoludica o chiacchierare liberamente del più e del meno, potete trovarmi su Twitch e su vari social. Sarete i benvenuti nella mia piccola ma accogliente tana, e mi farà piacere condividere opinioni e pareri con voi e la nostra community di volpacchiotti!
Mi raccomando, diteci la vostra se avete provato in particolare questo titolo e fateci sapere se avete intenzione di provarlo anche voi! Detto questo… Ripasso la linea allo studio!
Un volposo arrivederci a voi, cari FollowHz!