Salve a tutti cari Doom SlayeHz!
Doom Eternal è arrivato ormai da una due settimane e io non vedevo l’ora di prenderlo per spolparmelo tutto cosi come con il primo Reboot della serie nel 2016. Premesso che Doom è uno dei miei giochi preferiti e premesso che io amo gli fps alla vecchia maniera adrenalinici che ti tengono sempre incollato a ciò in cui stai giocando, ho cercato di essere il più obbiettivo ed oggettivo possibile in questa recensione; chi mi conosce lo sa, il Direttore è di “pancia” ed è sempre diretto.
Mi sono preso due settimane per recensirlo, volevo gustarmelo tutto e parlarvi anche del multiplayer. Vi dirò, ho avuto anche difficoltà a portarlo in live visto l’intimità con cui volevo giocarmelo, ma ci sono riuscito lo stesso. l’ho fatto per voi, miei cari.
COSA SUCCEDE IN QUESTO DOOM ETERNAL DIRETTORE?
«Contro tutto il male che l’inferno può evocare, tutta la crudeltà che l’umanità può produrre, abbiamo deciso che manderemo… soltanto te… Falli a pezzi finché non sarà finita!»
La trama di Doom Eternal continua da dove c’eravamo lasciati col primo capitolo e ci vede rinchiusi in una fortezza nello spazio chiamata “Fortezza del Destino” insieme a VEGA l’intelligenza artificiale che la gestisce. Le truppe infernali hanno invaso la terra, noi abbiamo trovato il modo per tornare a casa e sarà nostro compito scannare tutti i demoni ed eliminare i tre Sacerdoti Infernali messi a capo dei demoni da Khan Maykr, un essere angelico il cui scopo è quello di sacrificare la Terra al fine di far prosperare il suo mondo natio Urdak. Semplice no? Ovviamente, sul chi, come e perchè è successo tutto questo, io non faccio spoiler quindi giocate al primo Doom! Gratis per i possessori del gamepass su xbox, su instant gaming per PC lo trovate in sconto a 5.29 euro e comunque si aggira sui 20 euro non scontato e ne vale la pena sopratutto per il multiplayer.
In sostanza la trama non è che sia un caposaldo di Doom, per chi come me giocava a Doom col 386 nel 93 e successivamente ha saggiato il bellissimo Doom 2:Inferno sulla terra, in sostanza la storia è quasi la stessa; ovviamente ragazzi si parla di una trama che ha subito dei cambiamenti per ovvie ragioni: nel 93 non c’erano cinematic fotorealistiche e i limiti grafici e tecnici erano molteplici, quindi la cara ID Software ha puntato tutto su una trama basica per farci concentrare sull’ammazzare demoni.
Nel 2020, visto che le cose sono notevolmente cambiate, secondo me hanno fatto benissimo ad inserire curiosità all’interno del gioco da collezionare e leggere tramite il codex, perchè a mio avviso, si crea molta più empatia con il nostro Caro Doom Slayer e si da un senso di percezione maggiore su tutto quello che vi circonda e di cosa vi aspetta durante la missione. Alcuni hanno criticato questo aspetto ma ragazzi, evolviamoci un attimo! Io ho apprezzato tutte le storie sparse durante le missioni, perchè hanno creato una lore molto interessante che ci fa capire chi siamo, perchè lo facciamo e cosa e contro cosa ci stiamo mettendo.
DIRETTORE OK LA STORIA MA IL GAMEPLAY?
Doom è pura brutalità ma è una brutalità controllata sopratutto in questo nuovo capitolo. Su Doom non potete mirare, l’azione è frenetica al massimo e vi tocca usare tutto il dungeon a vostro vantaggio per non farvi sminchiare dai simpatici demoni. In Doom Eternal, il vostro scannademoni si è preso una “Laurea” in “squartamento” e ha implementato il suo parco giocattoli sminchianti con un lanciagranate da spalla e con un simpatico lanciafiamme per le occasioni; la motosega invece rimane sempre in dotazione come nel primo capitolo per fare del macinato di demoni e acquisire munizioni; completa l’arsenale una lama da braccio per uccisioni epiche più belle e brutali, il pugno di sangue che si carica con le stesse e fa un danno enorme ed un doppio scatto che si protrae in tutte le direzioni che vi salverà la vita in molte occasioni.
Io sono dell’idea che in questa tipologia di giochi “il semplice è il vincente” e sinceramente tutte le nuove dotazioni aggiunte non mi hanno fatto brillare di gioia. La bellezza di Doom era quella di calcolare gli spazi, spostarsi repentinamente e colpire duramente con tutto quello che avevate a disposizione per rendere il gioco molto piu veloce.
L’aggiunta di questi gadget, giocato ad esempio ad incubo, lo rende abbastanza meccanico perchè non solo ID Software ha abbassato di molto le munizioni a disposizione e quindi ti impone di usare la motosega per ricaricarti, ma l’utilizzo anche di tasti per la granata ed il lanciafiamme, ti impone di calcolare i tempi e porre tantissima attenzione a quello che fai, facendo perdere un po’ quel sano gusto di massacrare i nostri simpatici antagonisti dell’inferno.
Il lanciafiamme serve per ricaricare la corazza quindi va usato (ovviamente aspettando che si ricarichi) per evitare di morire male, le granate da spalla servono per colpire gruppi nutriti di demoni e la controparte gelante vi da la possibilità di respirare qualche secondo per poi colpire; ovviamente occhio come dicevo prima alle munizioni che scarseggiano,quindi tocca utilizzare la motosega per fare rifornimento.
Ecco questo modus magari a me non ha entusiasmato perchè vengo dalla vecchia scuola, ma sono sicuro che per le nuove generazioni non abituate a giocare ai vecchi doom non sarà un problema. Implementato anche l’utilizzo tecnico delle armi in base ai demoni che vi trovate di fronte: scegliete velocemente l’arma più efficace per indebolirli in modo da evitare di morire malissimo ogni volta.
Questa scelta a mio avviso rallenta un po’ il nostro caro e vecchio doom all’inizio, ma poi ci farete l’abitudine anche perchè di quanti demoni compaiono in gioco vi ricorderete spesso; i tutorial durante i caricamenti e durante le sessioni di gioco, vi ricorderanno bene cosa e come fare quindi state tranquilli, siete in una botte di ferro. I Demoni tra l’altro sono molti di più e ritroviamo vecchie conoscenze come i soldati posseduti e gli elementali del dolore oltre ad un corposo Doom Hunter o il Simpatico Razziatore.
Una cosa che ho davvero odiato, sono le sessioni platform alla super mario. nonostante il caro mario sia il mio gioco d’infanzia preferito, sinceramente in doom non le vedo come una soluzione efficace.
Voi vi immaginate il nostro squartatore di demoni che saltella di qua e di la per arrivare da un punto all’altro facendo acrobazie manco se fosse un membro del Circo Togni? A mio modesto avviso spezza troppo con il naturale percorso brutale del gioco e come hanno sottolineato in tanti e con cui sono d’accordo, rovina abbastanza il gameplay e da un senso lieve di frustrazione in quanto diverse sessioni sono abbastanza poco evidenti da capire e il rischio di morire è molto alto. Io avrei accorciato queste sessioni platform solo per prendere tutti i bellissimi segreti e gadget sparsi nella mappa.
Ragazzi, in live sono morto più volte con ste benedette sessioni platform che con i demoni ed anzi, non vedevo l’ora di tornare a sbudellare i nostri amici infernali. Molti inoltre si sono lamentati della semplicità con cui la mappa ti mette in evidenza tutti i segreti da prendere, ma d’altronde, vedendo le odiose sessioni platform meglio così, almeno sappiamo di che morte moriamo; Inoltre Doom non è nato per scovare segreti ma essendo un fps vecchia scuola, ID Software si è concentrata sull’azione, quindi pigliatevi sti benedetti gadget e concentratevi sullo squartare.
Niente da dire sul gunplay, il migliore in assoluto per me. Tralasciando i vari gadget, il vostro parco armi è davvero ampio e a parte qualche problemino coi pad sulla scelta delle armi, Doom Eternal offre uno stile unico di mescolanza tra brutalità e abilità che esplode quando dovete occuparvi di disintegrare tutti i demoni. Sparate, schivate, colpite e fate a pezzi tutto! Nessun altro gioco, vi offre un feeling cosi intenso con le armi che usate: sembra come se voi imbracciaste le armi al posto del Doom Slayer e foste li a cercare di evitare di farsi ammazzare. Ogni colpo sparato è pesato e lo sentirete ai vostri piedi grazie all’ottimo lavoro di sound design. Consiglio di giocarlo con cuffie, mouse e tastiera se potete, otterrete il massimo!
MA QUINDI DIRETTORE COSA HANNO AGGIUNTO IN PIU?
Una delle cose che ho amato di più sopratutto per il suo splendore e per la cura nella creazione, è il nostro Hub dove partiremo ogni volta per le missioni: “La Fortezza del Destino”. All’interno tra l’altro troviamo una zona allenamento per testare le nuove armi e le loro diverse mod per allenarci ed imparare a usare i nuovi upgrade. Inserendo i moduli sentinella che trovate nelle mappe di gioco, potrete sbloccare skin, mod arma e potenziamenti vari e nelle varie stanze della fortezza, potrete vedere tutti i collezionabili trovati in gioco.
Parlando proprio dei potenziamenti, ID Software non si è risparmiata per niente, anzi ci offre tantissimi vantaggi:
In giro per la mappa di gioco troviamo i potenziamenti della nostra armatura Praetor che vi permettono di ottenere dei vantaggi a scelta per i vostri gadget da spalla, sulla sopravvivenza e sulla esplorazione; troviamo inoltre i cristalli delle sentinelle che vi permettono di aumentare munizioni, scudo e salute che a loro volta combinati, sbloccano dei perk passivi.
Vi pare che si sono fermati qua? ID Software almeno è rimasta old school nell’animo e vi offre anche delle rune da trovare che aggiungono delle skills particolari: il numero massimo da equipaggiare è di tre skills, ma tutto sta comunque in base al vostro stile di gioco. Io personalmente ho scelto il salto stile bullet-time (per intenderci) che rallenta il tempo in volo e vi permette di puntare bene il nemico da far esplodere.
Non ci dimentichiamo anche dei punti arma che vengono assegnati a fine sessione di “squartamento livellare”, superando sfide segrete e Cancelli Slayer (trovate prima la chiave) che in sostanza sono dungeon con molti nemici da sconfiggere.
I punti arma vi permetteranno di potenziare i moduli per sbloccare dei potenziamenti master che saranno disponibili solo superando determinate sfide, come ad esempio uccidendo in una determinata maniera un demone specifico.
Secondo me, questa sovrabbondanza di aggiunte risulta abbastanza esagerata; la sensazione è di essere ingozzati di potenziamenti anche perchè se fate i bravi (non come me) ed esplorate tutta la mappa trovando tutti i potenziamenti, diventerete davvero delle bestie sanguinarie e di conseguenza, vi converrà aumentare la difficoltà. Ovviamente ragazzi, questa scelta di “overpowa” a mio avviso è stata fatta anche per farvi sopportare le odiose sessioni platform:volete il potenziamento? Bene, saltate!
Meno ignoranza e molta roba da acquisire, rendendo doom leggermente personalizzabile ed “RPGioso” che per certi versi ci può stare benissimo.
MA IL MULTIPLAYER DIRETTORE?
Il multiplayer di Doom Eternal è un enorme punto a sfavore. Il gioco lo finirete in circa 20/25 ore se trovate tutto; dura qualche ora in più del predecessore che però da parte sua aveva un multiplayer davvero ben fatto, con death match frenetici e folli. Su Doom Eternal dopo la fine della storia principale che comunque a mio avviso è breve, c’è ben poco da fare se volete giocare in multiplayer. La modalità si chiama Battlemode e si gioca in tre giocatori: due controllano i demoni ed uno il Demon Slayer . Voi direte, Wow! invece dopo numerosi tutorial quello che vi aspetta sono delle noiose battaglie 2 vs 1 in cui anche se perderete avrete la possibilità di scegliere dei potenziamenti che tenteranno di aiutarvi durante la battaglia.
I demoni possono evocare altri demoni minori, evitare di far prendere munizioni e vita al nostro Demon Slayer e possono curarsi, ma il più delle volte morirete male e vi annoierete subito per la brevità dei combattimenti. Rivorrei il multiplayer del predecessore o degli aggiornamenti, perchè non ci siamo proprio. Provatelo e datemi feedback.
MA DIRETTORE! CON TUTTO QUESTO BEN DI SLAYER COME VA LA GRAFICA?
Il nuovo motore grafico IdTech 7, tiene perfettamente tutto ancorato e fluido sia su pc che su console. Non preoccupatevi, stiamo fissi sui 60 fps e su pc è ottimizzato anche per schede grafiche non proprio di primo pelo. Grandissimo plauso per l’ottimizzazione anche perchè a dirla tutta, in un gioco frenetico come questo, sarebbe stata una grandissima disfatta. I livelli sono molto meno statici del primo capitolo, diverse ambientazioni, effetti grafici, shaders ed altro davvero ben fatti anche se ogni tanto si nota qualche imperfezione, ma siccome non stiamo giocando ad un simulatore di fotografia ci può anche stare. Di sicuro le ambientazioni sono favolose e hanno curato moltissimo i particolari. c’è davvero poco da dire, a parte qualche piccola imperfezione, va liscio come l’olio.
OK LA GRAFICA MA LE MUSICHE? SEMPRE A RITMO DI HEAVY METAL?
Un titolo come Doom non può avere delle musiche rilassanti e pucciose. Come nel passato troviamo una colonna sonora incalzante dedita al metal più sperimentale. Lo Djent ne fa da padrona, genere musicale appartenente al metal ed al compositore Mick Gordon che come per il predecessore, firma la colonna sonora.
Il caro Mick per citare alcuni lavori, ha composto per Killer Instinct, Wolfenstein, Prey e molti altri, vincendo anche numerosi premi. La musica sale di intensità durante i combattimenti e vi accompagna perfettamente lungo tutto il vostro percorso demonicida.
CERTO DIRETTORE MA LEI PATTEGGIA PER QUESTO GIOCO! COSA NE PENSA IN GENERALE, SIA SINCERO!
Chiariamo un punto fondamentale per evitare di fare tutte le recensioni copia ed incolla. Io non sono un fan di Doom Eternal, sono un fan del Franchise che mi accompagna da quel lontano 1993 in cui con un Pc a floppy, passavo i miei pomeriggi con amici e cugini a Doom, condividendo risate ed imprecazioni contro Mancubus, Cacodemoni ed Elementali del Dolore. Il ricordo delle sensazioni di onnipotenza e viceversa di terrore durante le mie partite, con quell’azione frenetica ed incalzante mi accompagna ancora oggi e quindi mi viene da Esaltare Doom in quanto imperatore incontrastato degli FPS con il suo modo anticonvenzionale di gioco in cui tu non miri, non ricarichi ma ti devi preoccupare di sopravvivere.
Doom Eternal in questo riesce tantissimo ma si rivela come un Upgrade corposo del precedente capitolo senza comunque innovare chissà quanto la saga. D’altronde non penso che Id Software miri a questo ed anzi ha il merito di aver svecchiato un titolo che a distanza di 27 anni riesce ancora ad appassionare nuove leve abituate a stili di gioco diversi. Diciamo invece che il Reboot del 2016 ha innovato totalmente il gioco che ha avuto le sue conferme in questo secondo capitolo e secondo me siamo più coerenti.
Concludendo la recensione, sono soddisfatto di Doom Eternal, sopratutto perchè ricalca seppur con qualche skill e gadget in più, il folle gioco adrenalinico e brutale che ho lasciato nel mio piccolo 386 a Floppy e implementando finalmente la lore del gioco, sono sicuro che si evolverà in un sequel ancora più mastodontico.