Salve a tutti cari FollowHz! Mark Cerny, attraverso i microfoni di Digital Foundry, ha raccontato nel dettaglio il progetto PS5 chiarendo anche la questione retrocompatibilità!

L’ingegnere capo per la realizzazione della nuova console di casa Sony, Mark Cerny, ha spiegato le scelte fatte in termini hardware che porteranno PS5 ad avere un distacco netto da quanto percepito finora in ambito console, sia dagli sviluppatori che dai consumatori. 

I punti principali trattati da Cerny sono:

  • La potenza della nuova SSD
  • La questione retrocompatibilità
  • La gestione dell’energia attraverso AMD Smart Shift
  • La nuova concezione di Audio 3D 

Ma andiamo con ordine:

La potenza della nuova SSD

Mark Cerny ha posto questo come punto fondamentale del loro lavoro e del come tutto ciò gioverà tantissimo allo sviluppo di software per la console, nonché al miglior sfruttamento delle risorse di memoria di PS5.

Nella generazione attuale assistiamo troppo spesso a caricamenti fin troppo lunghi. Questo è dovuto ovviamente alla velocità non adeguata delle memorie utilizzate, ma ciò che comporterà l’utilizzo di memorie SSD sarà ben più di un giovamento.

Iniziamo spiegando come lavorano le “scarse” memorie attualmente in utilizzo. Queste caricano dei “pacchetti” di dati che serviranno successivamente quando saremo in gioco, per far si che tutto quello che comportano le azioni che svolgiamo abbia un riscontro visivo e uditivo. Facendo un esempio: se stiamo giocando un open world con una mappa enorme, essa viene caricata come uno di questi pacchetti di cui parlavamo; questo perché le memorie non sono in grado di caricare istantaneamente ciò che vediamo.

Con l’utilizzo di SSD, invece, si eviteranno i noiosi caricamenti, proprio perché tutto verrà caricato quasi istantaneamente. Come se non bastasse, riscontreremo probabilmente anche un alleggerimento dei giochi stessi. Questo perché se in una mappa attuale si trovano 100 copie dello stesso albero (che ovviamente gravano sia sui caricamenti che sul peso dei dati stessi), ora ne basterà una singola copia che verrà fuori quando necessario.

Questo, in parole povere, sarà quello che consentiranno le nuove memorie alle console di prossima generazione.

 

La questione retrocompatibilità

Durante la presentazione ufficiale sono sorti diversi dubbi sulle dichiarazioni iniziali proprio di Mark Cerny, il quale sosteneva che la console fosse stata testata con i migliori 100 giochi di PS4 e che ne stessero testando altri migliaia per verificarne il funzionamento sulla nuova console.

Ha spiegato lui stesso il perché di queste sue parole:”Tutta la logica di gioco creata per la CPU Jaguar funziona correttamente sulle CPU Zen 2, anche se i tempi di esecuzione delle istruzioni possono essere sostanzialmente diversi. Abbiamo lavorato con AMD per personalizzare i nostri particolari processori Zen 2; hanno modalità che possono approssimare molto da vicino i tempi del processore Jaguar“.

In soldoni hanno studiato un modo per far si che la nuova architettura hardware si adatti per far girare i titoli della passata generazione.

Caso chiuso!

  • La gestione dell’energia attraverso AMD Smart Shift

Quando si parla di potenza hardware non si può non parlare di calore generato e ovviamente di come vada dissipato. Dopo quanto visto con PS4, Mark Cerny ha insistito nel dire quanto il team al lavoro su PS5 si sia focalizzato per far sì che la console non soffra di surriscaldamenti e sul fatto che questa sia minuziosamente malleabile da parte degli sviluppatori affinché la console si adatti alle esigente del motore grafico utilizzato.

Questo per garantire a chi sta già sviluppando su essa, la miglior ottimizzazione possibile e, di conseguenza, fare in modo che la console risenta il meno possibile di fenomeni di surriscaldamento eccessivi.

Sarà inoltre implementata la tecnologia proprietaria AMD SmartShift, che permette ad eventuale energia non sfruttata dalla CPU di essere reindirizzata alla GPU, così da evitare inutili sprechi ed anzi agevolare il lavoro alla scheda video. 

  • La nuova concezione di Audio 3D 

Il nuovo Tempest Engine si impone l’obbiettivo di rivoluzionare il modo in cui ogni elemento viene percepito in termini sonori.

Tutto questo a prescindere da che tipo di apparecchiature di riproduzione audio si stia utilizzando. Questo sistema, infatti, sarà in grado di adattarsi ai diversi sistemi di riproduzione facendo sì da farci percepire un vero e proprio audio in 3 dimensioni.

Sicuramente tutto quello di cui Mark Cerny ha parlato sarà da verificare, considerato anche il fatto che ancora non sia stato mostrato nulla di concreto, se non pure analisi hardware. Confidiamo nel fatto che presto ci venga mostrato qualcosa di più concreto e tangibile.

Voi cosa ne pensate? Siete fiduciosi o pensate che si tratti di fantascienza?

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