Salve a tutti i nostri FollowHz! Il mondo degli eSports in Italia pian piano si sta espandendo, basti pensare ai numerosi pro players che concorrono a livello mondiale, le squadre e i Team che si formano che provano a competere nel grandissimo e difficile mondo e-sportivo e l’attenzione sempre maggiore dei media generici.
Diverse sono anche le vittorie in campo E-sportivo come la nascita della E-serie A di calcio, le tante squadre come la Juventus, Roma e cosi via che hanno la loro controparte E-sportiva, le vittorie mondiali grazie a Pro-Player come Ettorito e altro ancora.
Però, oltre alle notizie positive, si nota anche una nascita massiva di associazioni sportive ed anche una conseguente scomparsa in poco tempo. Il trend non è che sia incoraggiante, prova del fatto che i videogiochi competitivi non sono una passeggiata ne qualcosa da sottovalutare in diversi ambiti e ci vogliono delle basi estremamente professionali ed un team management valido.
Per questo siamo felicissimi che esistano realtà competitive come Brescia E-sports. Siamo rimasti davvero contenti nel vedere la professionalità e tutto il Know-How che mettono a disposizione ai loro ragazzi; basta andare nel loro sito ufficiale per rendersi conto dell’enorme lavoro che svolgono.
Noi li abbiamo intervistati per voi e Ringrazio il Vice-Presidente Alessandro G. Assentato per averci dedicato del tempo:
Com’è nata Brescia eSports?
Brescia eSports è nata nel 2017, come Associazione Sportiva riconosciuta Gec, con lo scopo principale di aggregare il mondo videoludico ed i players (amatoriali e competitivi) in un’unica Community. Condividiamo, infatti, con Gec tutti i principi ed ideali.
Quali giochi trattate in ambito Esportivo? Intendete espandervi su altri generi?
Sicuramente sì. In soli 2 anni e mezzo abbiamo avviato circa una decina di progetti, ma il nostro obiettivo non è semplicemente “numerico”.
Attualmente ci occupiamo dei seguenti progetti: Fifa 20 (1vs1, 2vs2, fut e Pro Club), Fortnite, For Honor, League of Legends, Overwatch, Rainbow Six Siege, Rocket League, Assetto corsa, F1 2019, TeamFightTactics, Wrc8, Brawlstars, Clash Royale ed a breve aggiungeremo anche Clash of Clans e Call Of Duty.
Accettiamo di avviare nuovi progetti soltanto quando troviamo le persone giuste con le quali avviare una collaborazione per progetti che possano svilupparsi nel medio e lungo termine. Non vogliamo aprire progetti col rischio di doverli chiudere poco dopo per eventuali mancanze gestionali oppure organizzative. Per il futuro ci auspichiamo di aumentare il numero di progetti internazionali per aiutare i nostri players ad affermarsi a livello mondiale e non solo nazionale.
A quali competizioni nazionali/internazionali state prendendo parte?
Da non molto tempo abbiamo terminato la partecipazione alle Qualifier la eWorld Cup su Fifa 20, con la nostra punta di diamante Thomas Saiani “asap_tom96” che ci ha rapprentati con ottimi risultati su Ps4. Attualmente stiamo partecipando alla WRC8 eTeam Championship e possiamo farci vanto di essere l’unico team completamente italiano. Inoltre, stiamo ottenendo ottimi risultati anche se ci troviamo team molto blasonati al nostro fianco (Ford, Williams ecc…)
Cosa consigliereste a un ragazzo/a che vuole intraprendere una carriera esportiva?
Brescia eSports si pone in maniera ugualitaria sia per il giocatore competitivo sia per quello amatoriale, in modo tale da poter dare ad entrambe le categorie la possibilità di poter esprimere la sua passione videoludica al meglio.
Servono poche caratteristiche, ma fondamentali: passione, professionalità ed impegno.
È vero che i ragazzi impiegano tanto tempo ad allenarsi davanti allo schermo quanto ne passano ad allenarsi fisicamente? Che differenze ci sono tra la preparazione atletica “standard” e quella di un esportivo?
Nell’immaginario collettivo il videogiocatore (se professionista o meno, tendenzialmente, non fa differenza) viene spesso associato a uno stile di vita tutt’altro che sano: attività fisica pressoché inesistente, dieta a base di cibo spazzatura e cattiva postura. Un falso mito e nulla di più. Siamo stati tra le prime a.s.d. ad abbracciare la filosofia degli allenamenti fisici e della “cura nutrizionale” per i nostri giocatori tramite la partnership con Qompleto. Siamo ancora in una fase “embrionale” di questo progetto, ma ci vogliamo assicurare – per il futuro – che ogni membro dell’associazione possa avere accesso a questo mondo.
Quanto è importante l’aspetto psicologico su un atleta esportivo per evitare conseguenze negative?
E’ davvero molto importante, se non fondamentale. Motivo per il quale collaboriamo da oltre un anno con il Sebastiano Accardi, psicologo sportivo, laureato in psicologia cognitiva applicata e, recentemente anche con Ernesto D’Isanto operatore esperto in mental coaching sport, iscritto all’associazione Pro Coach. Sono figure fondamentali per la crescita degli atleti virtuali.
Infatti, viene spesso fatto un rapporto di paragone nel quale, a livello dilettantistico, lo sport è rappresentato al 90% dal fisico ed al 10% dall’aspetto psicologico. Ma se si vuole diventare davvero uno sportivo professionista, questa percentuale si ribalta in maniera speculare. La psicologia sportiva si avvale di numerose tecniche e strumenti per far fronte a tutti i problemi che si possono riscontrare (lo choking, il burnout, stress eccessivo o la mancanza di comunicazione con la propria squadra). Per questo la psicologia ed il mental coaching sono parte integrante del percorso per i players – per essere competitivi e soprattutto divertirsi nelle gare e nelle competizioni.
Ritenete che il panorama Esportivo italiano sia in crescita? Ci sono quindi degli enti/associazioni/sponsor che danno una mano a club esportivi?
Sicuramente è un mondo in crescita ed i numeri del settore – ormai molto conosciuti – lo confermano ampiamente.
Le tipologie di “aiuti” possono essere molto variegate, dalla partnership alla sponsorizzazione ecc.
Attualmente ci sta aiutando molto due startup innovative italiane, e-SportHub srl e SiWeGO srl.
La prima ha come scopo quello di promuovere gli eSport in Italia come discipline sportive tradizionali, per far crescere l’industria del gaming e per diffondere un corretto utilizzo dei videogame.
SiWeGO, invece, è un’azienda nata per tenere le persone in contatto, in modo semplice ed innovativo tramite un utilissimo ed innovativo servizio di spedizioni. Nonostante tale ambito – apparentemente diverso – si è subito prodigata e resa partecipe per la causa, sponsorizzando il nostro lavoro con grande interesse ed impegno.
Perché gli Esport ritardano ad arrivare in Italia rispetto ad altri Paesi, è un problema di mentalità?
Non credo sia un problema di mentalità. Più semplicemente l’esport in Italia è ancora immaturo, non ancora sufficientemente solido e costante da aver inciso realmente sui consumi. Ma, di certo, non è un problema irrisolvibile. Tutt’altro.
Deve semplicemente crescere il numero dei pro player di livello internazionale, cosa non così difficile, visto che la passione e la voglia di “mettersi in gioco” non manca a noi italiani.
Grazie mille per la disponibilità a Brescia ESPORTS, nell’augurarvi un grande in bocca al lupo, dove vi possono trovare gli interessati sia a competere che a seguirvi in generale?
Un grazie a Voi per l’intervista e per averci dato la possibilità di esprimerci a 360°. Potete trovarci ovviamente sul nostri sito web ufficiale (www.bresciaesports.it) e su tutte le piattaforme mediatiche più utilizzate (Instagra, Facebook, Twitter, Twitch, Youtube, Linkedln, Tumblr) cercando semplicemente, Brescia eSports!
Per chi volesse tesserarsi, QUI trovate tutte le info per poter entrare nel mondo di Brescia E-sports e provare a diventare un pro player professionista.
Mi raccomando ragazzi, diffidate sempre da realtà che non soddisfano certi standard perchè “il Videogioco non è solo un gioco”.