Salve a tutti cari FollowHz!

Ma quant’è bella la censura? O meglio, quanto potrebbe essere bella la censura!

Ebbene sì ragazzi! Per quanto possa risultare assurdo, una corretta censura potrebbe essere la “salvezza” non solo per i consumatori, ma soprattutto per chiunque voglia divulgare una storia e si ritrovi ad essere ingiustamente censurato da falsi moralisti e persone del genere.

Con corretta censura intendo un modo in cui i contenuti possano essere filtrati non modificando i piani del creatore di tali contenuti, ma agendo su chi può averne accesso.

Ma andiamo ai fatti.

Cyberpunk 2077 sta da tempo facendo notizia poiché nei piani degli sviluppatori di CD Projekt Red c’è da sempre stata l’idea di raccontare il futuro distopico della loro futura IP con quanta più crudezza possibile, ovviamente contestualizzata al contesto del mondo in cui ci ritroveremo a giocare. Reputo personalmente assurdo porre dei limiti del genere ad un artista, considerando soprattutto il fatto che dovrebbe esistere un modo per limitare l’arrivo di un contenuto obbiettivamente forte ad un pubblico fondamentalmente SBAGLIATO.

Il famoso PEGI (Pan European Game Information) esiste per un determinato motivo: classificare l’appartenenza di un determinato gioco assegnando dei requisiti minimi di età consigliata. Il problema sta proprio qui. Fin quando si tratterà solamente di una restrizione consigliata, non avremo mai modo di dare agli sviluppatori la possibilità di esprimersi come veramente vorrebbero.

Notizie più recenti in ambito Cyberpunk 2077 arrivano questa volta dall’Australia, infatti ci sarebbero state delle rimostranze da parte di questo Paese per due aspetti che ritroveremo nel mondo futuristico del titolo, ovvero: l’uso di doghe e la presenza di violenza in ambito sessuale.

Ribadendo comunque il fatto che il gioco dovrebbe essere vietato ad un pubblico di minori, questi senza dubbio negativissimi aspetti che potremo riscontrare nel titolo calzano a pennello con il mondo in cui ci ritroveremo a giocare, quindi tutto risulterebbe essere perfettamente contestualizzato, esattamente come ribadito dallo stesso producer del titolo John Mamais. Quest’ultimo ha infine aggiunto che, per quanto riguarda gli abusi sessuali, si tratterà di esperienze nel quale il protagonista del gioco non sarà coinvolto in prima persona ma si rivedrà, suo malgrado, ad assistere ad episodi del genere.

Per quanto mi riguarda non mi sarei mai fatto alcun problema a tal riguardo, ma purtroppo ci sono persone che non hanno ancora compreso l’importanza della libertà di opinione e soprattutto di espressione e che con il loro atteggiamento non fanno altro che accecare la creatività artistica, di qualunque genere essa sia.

E voi cosa ne pensate? Credete che il mio modo di vedere la censura sia giusto o magari avete un’altra opinione ancora?

 

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