Salve a tutti i nostri Retrolovers!
“Nel profondo dei Caraibi, l’isola di Melee……Mi chiamo Guybrush Threepwood, e voglio diventare un temibile pirata!”
Iniziava cosi una delle avventure più belle, divertenti ed irriverenti della storia dei videogiochi.
Le avventure grafiche sono state un altro dei generi che amavo maggiormente assieme ai giochi di ruolo.
A metà anni ’80 due grandiose case produttrici ebbero in mano il mercato delle avventure una era la Sierra e l’altra la Lucasfilm, in seguito Lucasarts.
Si proprio il papà di “Star Wars” ed “Indiana Jones”.
La Sierra proponeva avventure più complesse, le prime con un input testuale dove inserire le azioni, decisamente complesso, soprattutto per chi non consceva l’inglese e soprattutto se sbagliavi azione ci lasciavi le piume.
Lucas invece introdusse l’interfaccia con le azioni indicate (premi, tira, usa…) e combinate con la schermata di gioco ci avrebbero aiutato a proseguire l’avventura.
La prima in assoluto fù “Maniac Mansion”.
Negli anni le modalità, l’interfaccia di entrambi i produttori migliorò e fù molto più facile compiere le azioni a schermo.
Sierra e Lucasfilm erano parecchio in conflitto e non era così raro trovare battute dissacranti sul nemico di settore, soprattutto sui giochi di Lucas, quando tentativi azioni pericolose, che su un gioco Sierra avrebbero portato alla morte, in questo caso non morivi e un dialogo ti presentava una divertente battuta.
Negli sfornarono un successo via l’altro da un parte i vari “qualchecosa quest”, King Quest, Space Quest….l’avventura e saga in assoluto piu’ iconica di Sierra resta quella di “Larry” in Leisure Suite Larry, di cui parleremo in un altro articolo.
Ho iniziato l’articolo con il principio di quella che considero (assieme al secondo episodio) una delle più belle avventure grafiche mai prodotte.
Oltre all’avventura in se, davvero splendida, le battute, le situazioni di gioco e moltissimo altro hanno reso “Monkey Island” una leggenda.
La splendida avventura ci metteva nei panni di questo impacciato ragazzino che “voleva fare il pirata”, il gioco è un susseguirsi di gag divertentissime e dissacranti.
Questo capolavoro arrivò su tutte le piattaforme del periodo “Amiga”, “PC” e molti altri sistemi.
Oggi lo possiamo trovare grazie a dei remake anche su tablet e su sistemi di ultima generazione.
Fù un successo incredibile, tutti parlavano di questo gioco.
Nel giro di qualche anno arrivarono il secondo episodio e anche la trasposizione di “Indiana Jones e l’ultima crociata“.
Il secondo episodio di Monkey Island personalmente lo ritengo ancora piu’ divertente ed assurdo del primo.
Indiana Jones ripercorreva l’intera storia del meraviglioso terzo episodio del Dott. Jones!
Queste avventure erano davvero perfette per il periodo, storia divertente ed avvicente, personaggi caratterizzati perfettamente, enigmi difficili, ma non troppo (alcuni davvero assurdi).
Monkey presentava personaggi e una storia che sarebbe potuta essere ripresa per essere riproposta sul grande schermo.
Qualche cosa del feeling di Monkey lo si può trovare nei “Pirati dei caraibi”.
Un’altra avventura assolutamente di grande valore è “The Dig” splendida trama, avventura di pura fantascienza in un mondo alieno, pare tratta dallo storyboard di un film che non fu mai prodotto.
Le avventure grafiche ebbero il loro periodo d’oro tra metà degli anni ’80 a metà degli anni ’90, dopodichè iniziarono ad avere problemi nel reinventarsi, la gente si stava spostando su altri generi.
Chiaramente non solo Sierra e Lucasarts producevano avventure, abbiamo meravigliosi esempi come “Broken Sword” di Revolution Software o come il capolavoro “Blade Runner” di Westwood Studios, ma diciamo che possiamo definirli come il canto del cigno di questo genere.
Il 3D iniziò a farla da padrone, gli esperimenti in questo senso portarono a qualche bellissimo gioco come Grim Fandango, mentre purtroppo la saga di Monkey Island, passata al 3D, non ebbe piu’ successo, ma oramai il periodo era passato.
Per parecchi anni questa tipologia di videogiochi scomparve, almeno in parte, dal mercato, quando nel corso degli anni 2000 ritornarono in auge grazie a delle riedizioni di questi capolavori, che riaccesero il desiderio di avventura.
Altri produttori iniziaro nuovamente a proporre questo genere di giochi, anche se oggi restano una piccola nicchia. Il genere in realtà si è trasformato e negli ultimi anni abbiamo splendidi esempi come “Life is Strange”, ma la magia di queste prime avventure resta inarrivabile e personalmente ritengo questo genere oramai chiuso e sostituito dalle sue tante evoluzioni.
Se vi va di provare qualcuno di questi capolavori, andate sul sicuro, uno dei titoli che ho citato vi piacerà e divertirà moltissimo.
Alla prossima.
Giorgio “Joyrayd”