Salve a tutti i nostri Retrolovers!
Ed eccoci qui con un altro retro-articolo. Diciamocela chiaramente, la decade più importante della storia dei videogames è stata quella degli anni ’80.
Il periodo in cui lo sviluppo dei prodotti è stato rapidissimo e in pochi anni siamo passati da giochi con pochi pixel ed audio monofonico, a sprite bellissimi e ai primi giochi in 3D ed audio sterefonici.
Questo è anche uno dei motivi per cui mi troverò spesso a parlare di questa decade in cui abbiamo goduto di piattaforme casalinghe strepitose e di giochi da sala incredibili.
Oggi vi vorrei parlare di uno dei platform da sala più belli in assoluto, il fantastico “Bubble Bobble” di Taito.
Uscito nel 1986 in un periodo tra i più produttivi del settore, ogni settimana in sala giochi era possibile trovare nuovi giochi e a casa si stava passando dall’epoca 8 Bit del C64 e di altre piattaforme, ai sistemi a 16Bit com Amiga.
Questo meraviglioso arcade dava una forte assuefazione, la fortuna, o la sfortuna di trovarlo nella sala giochi sotto scuola mi “obbligava” a giocare prima di entrare a scuola e spesso dopo aver terminato le lezioni ed essere tornato a casa, nel pomeriggio tornavo nuovamente a giocare nella stessa sala giochi. Si stava trasformando in una seconda casa!
In città era possibile trovarlo in più sale giochi e bar, od addirittura al Luna Park, esisteva in versione normale ed in versione “super” con alcune differenze su bonus e sui nemici.
Bubble Bobble aveva tutta una serie di caratteristiche che lo rendevano estremamente divertente e longevo, giocato ancora oggi è perfetto.
Graficamente è bellissimo ed accattivante, i livelli erano estremamente divertenti, la possibilità di giocarlo in contemporanea con un amico, i tantissimi “trucchi” era anche un gioco che col tempo e con la pratica ti permetteva di studiare tecniche che ti avrebbero resto il “fuoriclasse” della sala giochi.
Era anche uno di quei giochi che adoravano le ragazze e spesso ci si trovava a giocare assieme, cercando di fare i galantuomini lasciando qualche bonus in più alla dolce donzella.
Il gioco si presentava con un susseguirsi di livelli a piattaforme in cui, con il nostro drago sparabolle, dovevamo “imbollare” i nemici per poi scoppiarli.
Durante il livello appariranno bonus e ogni genere di oggetto / bolla che avrebbe regalato punti od abilità al nostro personaggio.
Un altro fattore da prendere in considerazione era il divertimento che regalava e il totale coinvolgimento di chi lo giocava.
Nel mio caso avevo formato una squadra con un mio compagno di scuola con cui facevamo il classico “doppio”; la partita di norma iniziava con una prima litigata su chi si sarebbe aggiudicato il draghetto Blu, avere Bub o Bob era determinante, quello blu per facilitarvi il riconoscimento permetteva di avere più vite di quello verde ed era molto desiderato. Di norma facevamo un pò per uno.
Durante le partite ci divideva abbastanza democraticamente i bonus e gli oggetti da mangiare per fare punteggi alti, ma senza essere dei “ladri” di bonus.
Ogni tanto la situazione degenerava con urla di ogni tipo, soprattutto quando si vedevano gli oggetti bonus come caramelle (potenziavano lo sparo delle bolle), scarpette (velocizzavano), ma soprattutto quando appariva il fiasco di vino che avrebbe regalato punteggi esagerati; 100.000 punti per chi prendeva più elementi sullo schermo e 50.000 per il secondo giocatore.
Nei coincitati momenti della partita e si sprecavano parole, insulti, urla e ogni tipo di forme di comunicazione verso il resto dei presenti e del pianeta, visto il volume delle urla, spesso partiva anche il pugno al cabinet o sui tasti…..con annesse maledizioni di livello 10 del gestore della sala, che al terzo, quarto richiamo iniziava a minacciarti con la scopa, sino al rischio di essere abbattuti fisicamente!!!
Una cosa fondamentale in una partita di Bubble Bobble era che uno dei due giocatori non doveva morire MAI!, almeno sino al 50esimo livello.
Il gioco a partire dal livello 20, se non si era morti, faceva apparire un portale che entrando (non avete idea delle parolacce che volavano, quando si moriva cercando di entrare nel portale) ci avrebbe portato in una stanza piena di diamanti e relativo punteggio incredibile.
Questa cosa si sarebbe ripetuta al livello 30 e 40, mentre al 50 il portale ci avrebbe fatto addirittura saltare sino al livello 70. Spesso e volentieri se si moriva nei primi 20 livelli, si rinunciava a tutte le vite e si ricominciava dal principio, od addirittura spegnevamo e riaccendevamo il cabinet (normalmente l’interuttore è in alto).
Il gioco era composto da 100 livelli quando si sarebbe incontrato il boss finale e avremmo potuto liberare le nostre fidanzate!
Dopo settimane e mesi di gioco, ero arrivato ad un livello tale per il quale riuscivo a finire il gioco senza mai morire con una quantità incredibile di vite bonus (immaginate la felicità del gestore quando sapeva che ci saremmo piazzati davanti al gioco per ore spendendo 500 lire…).
Finito il gioco, questi ricominciava dal livello 50 e cosi via. Arrivai più volte a 9.999.990 di punti, il massimo totalizzabile.
Come dicevo all’inizio questo gioco era una sorta di droga, coinvolgeva, divertiva, ti aiutava a fare amicizia con nuovi giocatori, ma spesso volavano parole pesante quando l’avversario / amico ti avrebbe rubato l’oggetto che ti serviva.
Durante le partite era fondamentale il lavoro di squadra, spesso era necessario che uno dei due giocatori avrebbe fatto le bolle su cui saltare col proprio drago per riuscire a completare il livello che al contrario sarebbe stato molto difficile.
Una cosa che scatenava spesso il panico era il cambio di musica e l’aumento di velocità dei nemici, se ci si attardava troppo nel livello, aumentava la difficoltà e se si esagerava sarebbe apparsa “la morte” alias il Barone Von Bubbla che era invicibile e che al suo tocco ci avrebbe ucciso istantaneamente.
Il gioco regalava sempre sorprese e bonus dalle bolle “extra” che ci avrebbero permesso di comporre la scritta extra e una vita in più, alla leggendaria e rarissima bolla di fuoco…che per 5 livelli ci avrebbe concesso lo sparo di fuoco e non le bolle, con cui uccidere i nemici e trasformarli in diamanti rossi da 9000 punti.
I trucchi e segreti erano tantissimi, si riusciva addirittura ad uscire dal livello e cadere all’infinito, sfruttando queste tecniche si riuscivano fare cose incredibili.
Quando si incrociava il cabinet di Bubble Bobble, una partita era obbligatoria, era facilmente identificabile, quando entravo in un locale con vari cabinet, come il miglio cane da tartufi “fiutavo” il gioco grazie al mio udito che mi avrebbe guidato sino al gioco…le sue musiche e suoni erano inconfondibili.
Chiudo l’articolo dicendovi che questo gioco meriterebbe l’oscar dei platform più belli di sempre, se vi capitasse di giocarlo, vi assicuro che ancora oggi vi sarà difficile staccarvene.
Il mix con cui era stato creato lo rendeva perfetto sotto ogni punto di vista e ogni tanto una partita ci scappa…troppo irresistibile.
Giorgio “Joyrayd”