Salve a tutti i nostri FollowHz.

L’anno scorso ero entrato a scuola, pensando che la giornata si sarebbe svolta normalmente, coi soliti chiacchiericci eccetera. Invece tutti non facevano altro che parlare di Death Stranding! Quando chiedevo a qualcuno cosa fosse questo misterioso Death Stranding la risposta era sempre la stessa: “E’ questo il bello: non lo so… è un nuovo videogioco di Kojima! Però thumb 1920 710789so che c’è quello che ha fatto Hannibal qualche non fa e anche il tizio regista del Labirinto del Fauno!” Già sentire definiti in questo modo Mads Mikkelsen e Guillermo Del Toro per me fu’ una pugnalata al cuore, ma la curiosità fece il resto. Così iniziai a documentarmi sul fantomatico titolo ideato da Hideo Kojima e… non mi piacque. Onestamente non ho cambiato idea al giorno d’oggi per quanto voglia provarlo almeno una volta per capire cosa si provi a giocare questo titolo, ma la cosa curiosa è che non mi piace per delle ragioni tutte sbagliate che io stesso riconosco essere sbagliate!

Mi spiegherò meglio: dai trailer e dai vari Gameplay che avevo visionato in rete si vedeva un’enorme, gigantesca impronta registica che puntava sulla spettacolarizzazione della trama, basata su cinematiche mozzafiato e personaggi interessanti. Vedere Mads Mikkelsen in un videogioco (un po’ come il di prossima uscita Cyberpunk 2077, che ospiterà il grande Keeanu Reeves come guest star) oppure Guillermo Del Toro… era davvero un’emozione unica e affascinante. La chiara dimostrazione di come il cinema stia sempre più abbracciando il mondo videoludico incorporandoloDeath Stranding game wallpaper in se’, rendendo le differenze tra i due media davvero, davvero lievi. Ma forse è proprio questo che non mi è piaciuto e che continua a non piacermi in Death Stranding: non sembra nemmeno un videogioco. Dopo aver visto la prima, completa ora di gioco ho potuto notare che il minutaggio di gioco impiegato dal giocatore è infinitamente inferiore alla presenza di cinematiche introduttive, col compito di guidare lo spettatore in un mondo misterioso e dalla trama tutta da scoprire. Le “consegne” che il protagonista deve effettuare andando da un capo all’atro delle lande desolate di questa Terra futuristica… non solo durano poco, ma (almeno per chi guarda) non sanno di nulla. Poi ovviamente potrei sbagliare e andando avanti col gioco l’interazione col personaggio aumenta, però realizzare un videogioco solo per mettere in scena una trama complessa e intrigante non fa un gioco, lo death stranding spaziogames 11trasforma solo in uno strumento di narrazione. Il Gameplay è più incentrato quindi sul farci incontrare i personaggi secondari e a metterci di fronte a situazioni nelle quali il giocatore non può fare nulla se non guardare. Ma allora è pur sempre definibile come videogioco? Beh, pur non essendo favorevole alla definizione direi di si, è pur sempre un videogioco (contrariamente a certi detrattori pronti a dire il contrario). Che ci sia molta interattività o meno è innegabile che Death Stranding vuole fare qualcosa di simile a giochi passati come Detroit: Become Human o Until Dawn, eliminando però le scelte nei dialoghi e regalando al giocatore un’avventura da assaporare per i suoi contesti metaforici, le grafiche mozzafiato e il richiamo all’avventura, nel seguire il protagonista (Norman Reedus) nel suo cammino per la sopravvivenza e la libertà. Non dimentichiamoci poi che i videogiochi rientrano sempre nella categoria intrattenimento, che sia ricco di interattività o meno l’importante è tenere lo spettatore di fronte allo schermo con interesse. Forse è proprio questo ildeath stranding cover dz5q caso.

 

Ebbene ragazzi, non penso che ci sia altro da dire se non… voglio provarci. Di solito quando un qualcosa non mi piace o ha scarso interesse per me sono molto refrattario al volerlo provare, ma questa potrebbe essere un’esperienza videoludica innovativa unica nel suo genere, e forse meritevole. Quindi preparerò il portafoglio e per natale ci farò un pensierino per imbarcarmi in questa nuova frontiera dell’intrattenimento. Io vi abbraccio e ci vediamo alla prossima!

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