Salve e ben ritrovati carissimi FollowHz in una nuova puntata de “Le Storie Del Corvo”!
Mancano quattro mesi all’uscita Dragon Ball Z: Kakarot, il nuovo titolo picchiaduro di CyberConnect2 e Bandai Namco che ripercorre le avventure di Goku attraverso i mondi dello spazio esterno e dell’aldilà in quella che, nel corso degli ultimi trent’anni, è divenuta una delle più conosciute serie anime e manga di tutti i tempi.
Da quello che si è potuto constatare osservando i trailer e i gameplay dedicati a questa opera, risulta quasi scontato dire che non pochi fan della amatissima saga di Dragon Ball Z rimarranno più che estasiati quando inizieranno la prima partita, potendo immergersi in prima persona negli scontri leggendari tra Goku, Vegeta, Freezer, Cell e Majin Bu in una sequenza infinita di mosse spettacolari, improvvisi colpi di scena e momenti umoristici che spezzano la tensione tra una battaglia e l’altra.
Verrebbe da chiedersi se, ai tempi in cui il grande Akira Toriyama stava disegnando i primi episodi dedicati all’allievo del Maestro Muten, si sarebbe mai aspettato il grande successo che questa serie di storie avrebbe riscontrato negli anni a venire, fino ad arrivare a delle splendide trasposizioni videoludiche come quella di Dragon Ball Z: Kakarot.
(Immagine tratta da Bigbadtoystore.com).
Mai fu scelta più felice, quella del Mangaka, di essersi ispirato a uno dei più famosi romanzi della letteratura orientale, “Il Viaggio a Occidente” di Wu Chen’en, i cui personaggi sono da secoli entrati a far parte del folklore di gran parte delle lande asiatiche dalla Cina alla Corea, dal Giappone alla Thailandia passando per il Vietnam arrivando fino in Indonesia.
Dunque, o lettori, la storia che cominceremo a trattare oggi parlerà proprio di queste figure, a partire dal protagonista, lo scimmiotto Sūn Wùkōng, forma originale cinese del più famoso Son Goku, che con la sua incontenibile vitalità e la sua sfrontatezza colossale ha ispirato a Toriyama l’idea per la creazione del generoso guerriero Saiyan dal medesimo nome.
Tutto inizia a partire da una semplice pietra, un masso roccioso posto sulla sommità di una poderosa montagna nota come “Monte dei Fiori e Dei Frutti”, nel misterioso paese di Aolai, situato all’estremità occidentali della terra, proprio sulle rive dell’oceano.
(Immagine tratta da Ukiyo-e.org ).
In questo luogo, antico come il mondo, vige una eterna primavera dove crescono rigogliose ogni sorta di piante lussureggianti e gli animali del genere più disparato dimora in ogni angolo e anfratto nascosto.
In maniera molto simile a quanto avvenuto all’inizio dei tempi la sommità di questa montagna finì per accumulare tutti gli elementi del cosmo, dai soffi del vento ai possenti raggi del sole fino ai delicati bagliori del chiaro di luna.
Tanta energia si accumulò al punto che dal masso venne fuori un uovo di pietra, il quale venne plasmato dall’aria fino a prendere le sembianze di un essere scimmiesco, una creatura che, fatto salvo il corpo costituito di roccia, era in tutto e per tutto definibile come vivente.
In poco tempo fu in grado di camminare, saltare e in generale muoversi con notevole rapidità, e fu persino in grado di lanciare con lo sguardo due lampi di luce aurea verso il cielo, al punto da raggiungere la dimora del Grande Imperatore di Giada.
Dal suo sontuoso palazzo, Il Celeste Sovrano osservò questi due strani raggi di luce passare attraverso le nuvole e rimastone turbato, ordinò a due suoi capitani di aprire il cancello celeste del Sud per vedere di cosa si trattasse.
I due, ligi al proprio dovere fedeli servitori della corte celeste, uscirono e poterono osservare con grande attenzione il punto da cui erano partiti i fasci di luce e riferirono quanto segue:
<<Conformemente agli ordini di Vostra Altezza, noi vostri umili servitori, siamo stati in grado di trovare il luogo da cui sono giunti quei lampi di luce: si tratta del Monte dei Fiori e Dei Frutti, posto all’estremità della terra di Aolai, ad est del mare presso cui si bagna il continente orientale. Sula cima di questa altura la pietra, fecondata dagli elementi, ha prodotto un uovo che sottoposto all’azione del vento, si mutato in una scimmia.
Essa ha reso omaggio ai quattro orienti e il suo sguardò ha lanciato dei raggi di luce arrivando fino al celeste palazzo di Vostra Altezza. Ma tali bagliori sono destinati a spegnersi presto, poiché la creatura si sta nutrendo d’acqua>>.
Rassicurato e pieno di compassionevole benevolenza, l’Imperatore di Giada esclamò: << Queste creature del mondo di sotto non sembrano aver nulla di speciale…>>
(Continua…)
(Immagine tratta da App.emaze.com).