Salve a tutti cari followHz,
il sogno di ogni gamer è che i videogiochi si avvicinino sempre di più alla realtà, con il passar del tempo infatti sono nati mezzi che nel loro piccolo hanno saputo simulare la realtà, stiamo parlando dei famigerati visori VR i quali possono diventare ancora più coinvolgenti arrivando ad interagire con le emozioni di chi sta giocando.
Come è possibile, direte voi…grazie a un nuovo algoritmo che riesce a riconoscere le espressioni delle persone decifrando solo la parte inferiore del volto, quella non coperta dal visore per la realtà virtuale. Il sistema, ancora in fase di sviluppo, è stato ideato dai ricercatori dell’Università Yonsei e dell’azienda Motion Device, in Corea del Sud.
Il loro lavoro è cominciato ‘addestrando’ tre algoritmi, ovvero tre reti neurali artificiali (chiamate DenseNet, ResNet e Inception-ResNet-V2) a riconoscere le emozioni espresse dai volti umani: per farlo, hanno utilizzato oltre 8.000 foto di 67 persone, il cui volto è stato coperto nella parte superiore da un rettangolo nero per simulare l’indosso del visore di realtà virtuale.
I risultati ottenuti sono stati a dir poco sorprendenti, infatti è emerso che i tre sistemi di intelligenza artificiale riescono a leggere le emozioni anche se non vedono tratti del volto che sono considerati cruciali nella comunicazione non verbale, come gli occhi e le sopracciglia. La rete neurale DenseNet, in particolare, ha ottenuto i risultati migliori, con un’accuratezza del 90%. La rete ResNet, invece, è risultata più efficiente nel riconoscimento delle espressioni facciali che comunicano paura e disgusto.
Ma è chiaro però, cari followHz che questo primo esperimento è solo l’inizio dell’avventura, infatti il prossimo passo sarà ripetere l’addestramento delle reti neurali usando immagini di volti che indossano realmente i visori, in modo da avere risultati più affidabili. Intanto, questi primi risultati aprono alla possibilità di integrare il riconoscimento delle emozioni alle tecnologie già disponibili per la realtà virtuale.
Cari followHz, quando ero bambino (e questo vale per tutti i bambini) avere un gioco il più realistico possibile sarebbe stato un sogno, però come molti di voi sono nato nella seconda metà degli anni ottanta quando ancora si era ben lontani dalla “magia” che abbiamo oggi, dunque già un normale visore rappresenta un passo in avanti clamoroso, figuriamoci un visore che legge le emozioni.
Di certo questo esperimento andrà avanti ed io sono curiosissimo di vedere a cosa porterà, ma soprattutto sarebbe bello sapere entro quanto tempo.
Vi incuriosisce un visore di questo tipo oppure vi spaventa perchè in grado di leggere le nostre emozioni?
(Fonte: Ansa.it)