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Come riportato da WCCFtech.com, il CEO e fondatore di Quantic Dreams David Cage è stato intervistato da Gamespot.com nel corso del Comic-Con 2019 in quel di San Diego, occasione nella quale il celebre sviluppatore ha affermato che la tecnologia del ray tracing acquisterà grande importanza nell’ambito della grafica, vista la sempre maggiore attenzione posta all’illuminazione.
(Immagine tratta da Stargatecommand.co)
Ciò potrebbe suggerire che il prossimo titolo dello studio potrebbe includere questa tecnologia.
“Gioco dopo gioco, sappiamo che la tecnologia evolve e arrivano nuove piattaforme, e si vuole incrementare ulteriormente il realismo (dei giochi).
E abbiamo discusso per anni nel settore di foto-realismo, e gioco dopo gioco cerchiamo di avvicinarci sempre di più.
Penso che Detroit sia migliore di Beyond, che Beyond abbia un aspetto migliore di Heavy Rain ecc ecc. Dunque con il prossimo gioco proveremo a spingerci ancora oltre.
Sono dell’idea che l’illuminazone costituirà un elemento chiave. C’è questa nuova tecnologia chiamata ray tracing di cui abbiamo parlato molto in questi giorni e penso che sarà una cosa di grande importanza.
Per anni la quantità di poligoni visualizzabili è stato l’elemento chiave, poi hanno assunto maggior peso gli shader e le texture, e adesso tutto ruota attorno all’illuminazione […] non penso vi sarà una guerra per la risoluzione.
So che la gente parla tanto dell’8K, ma non penso che sarà questa la vera battaglia che attende. Piuttosto mi focalizzerei sull’illuminazione.”
(Immagine tratta da PlayStation France).
Cage ha poi proseguito affermando che Quantic Dreams non soltanto è intenzionato a pubblicare i propri giochi ma anche quelli di altri studi.
Quantic Dreams, che recentemente ha venduto un pacchetto azionario della propria compagnia a NeatEase, è all’opera su vari progetti in corso.
(Immagine tratta da Neondystopia.com).
“Abbiamo lavorato esclusivamente con Sony per 12 anni, ed è stato un rapporto di collaborazione fantastico. Ci è davvero piaciuto lavorare con loro e ad abbiamo avuto molto libertà in termini di creatività per creare i giochi che volevamo, ed è stato assolutamente grandioso.
Ma dopo 12 di anni di lavoro insieme, abbiamo sentito che forse era tempo per noi di esplorare vie diverse e fare cose nuove, e a volevamo anche divenire editori e lavorare ai nostri titoli, forse impegnarci su più di un titolo alla volta. Inoltre, stiamo vendendo come il panorama sta cambiando molto velocemente, vediamo nuove piattaforme, il mobile, il cloudplay, e volevamo solo essere in grado di divenire parte di questo panorama”.