Salve a tutti cari followHz,
oggi per la rubrica “Cinema da GameHz”, vi propongo un must di tutte le sale giochi e console della metà degli anni ’90, sto parlando di “Tekken“: un film del 2010 per la regia di Dwight H. Little.
Partiamo dal presupposto che, girare un film interamente basato su un picchiaduro è difficilissimo in quanto i picchiaduro sono giochi di puro intrattenimento che (come in questo caso) non vantano una gran trama quindi hanno come unico scopo quello di intrattenere.
Ma non perdiamoci in chiacchiere e passiamo a parlare del film:
La prima cosa che salta all’occhio (o per meglio dire all’orecchio) è la voce fuori campo che è completamente scollata dal contesto tragico di inizio film:
Siamo nel 2039, dopo anni di guerra, gran parte della civiltà come la conosciamo è andata distrutta, i governi non hanno più alcun potere e tutto viene gestito da alcune corporazioni, la più potente di queste è la Tekken comandata da Heihachi Mishima che controlla un enorme agglomerato urbano. Per poter contenere le masse, la Tekken sponsorizza un grande torneo, noto come Iron Fist, in cui i combattenti competono per la gloria suprema e per guadagnare ricchezza e celebrità.
Nella periferia della città vive Jin Kazama, un giovane lottatore che decide di prendere parte all’imminente torneo mosso dalla sete di vendetta legata (indovinate a cosa?) esatto: alla morte della madre (un espediente narrativo tra i più banali).
Il giovane si trova ad affrontare un combattimento in strada contro Marshall Law e, dopo averlo battuto accede al torneo ufficiale.
Jin diventa a quel punto “l’eletto del popolo”, quindi tutti i cittadini sperano nelle capacità del giovane.
Ha inizio il torneo e ci si rende subito conto che più che un torneo alla morte, sembra un concorso di bellezza in cui Jin deve procurarsi degli sponsor.
Siccome il regista (e non ne ho capito il motivo) ci ha mostrato la madre per pochissimo tempo all’inizio del film, non sappiamo che tipo di rapporto abbia Jin con lei, sappiamo solo che prima di ogni combattimento del giovane, la vdremo in alcuni flashback che mostrano Jin da bambino che si allena con la supervisione della madre e la stessa, in alcuni frangenti lo maltratta ma ciò nonostante gli regala delle perle di saggezza che lo aiuteranno (chissà come) a battere tutti.
Ora cari followHz, vorrei riportarvi alcune mie analisi da fan del gioco e da telespettatore che ha visto il film più volte: quando guardo un film, non pongo la mia attenzione solo sulla trama, o meglio, lo faccio ma in questo genere di film non è poi così intrecciata. Capita la trama, la mia attenzione si sposta su altro, in genere la fotografia e, signori miei, la fotografia di questo film è qualcosa da far vedere nelle scuole di cinema, se io fossi un docente di fotografia in una scuola di cinema e dovessi tenere una lezione, questa si chiamerebbe: “Tekken: come non si cura la fotografia di un film!” che cosa intendo? essendo questo un film con la maggior parte delle scene in notturna, è necessario che ci sia una buona luminosità, e invece no, in certi frangenti i personaggi non sembrano esseri umani ma, pare che siano stati ritagliati dal videogioco ed incollati alla pellicola.
Cari miei followHz, potrei parlare di questo film all’infinito a poi rischierei di arrabiarmi e porre fine alla rubrica quindi arriviamo al quesito finale: vi consiglio questo film? La risposta è un fragorosissimo NOOOO!!! nella maniera più assoluta, se come me avete amato il videogioco, evitate questo film, se avete un’ora e mezza da trascorrere non guardate il film, piuttosto giocatevi il gioco.