la stagione calcistica ha preso il via con i ritiri di gran parte delle squadre, tra queste c’è l’Inter di Antonio Conte che sta lavorando sul fronte mercato per sistemare il nodo relativo alla situazione Icardi e nel frattempo sta lavorando per inserire negli schemi i due nuovi acquisti Godin e Barella.
Ma sappiamo bene che oggigiorno, le società di calcio non vivono di solo campo ma, hanno bisogno di affermarsi anche sul mercato con (ad esempio) quotazioni in borsa o in questo caso aderendo alla campagna mediatica “Not for Everyone” che ha l’obbiettivo di portare il brand Inter al difuori dell’ambito calcistico.
La società punta (come spiega il Presidente) ad ingrandire il proprio marchio:
“Con Not For Everyone vogliamo raccontare la nuova era dell’Inter. Quella che affronta le proprie sfide con coraggio e intraprendenza. E che accoglie a braccia aperte chi, come noi, vuole fare la differenza in campo e fuori”.
Tra i vari nomi legati a questo progetto c’è “Stormy”, al secolo Alessandro Avallone che la società ha voluto presentare con queste parole:
“Alessandro ‘Stermy’ Avallone, pro gamer italiano, è uno dei più forti giocatori di tutti i tempi nella categoria degli FPS.”
“Stermy” è senza dubbio il giocatore che più di tutti negli ultimi vent’anni ha rappresentato l’Italia nel mondo esport, rimanendo sempre in vetta nella classifica dei più vincenti, prima che arrivassero le vittorie di Ettore “Ettorito97” Giannuzzi su PES e Andrea Mengucci su MAGIC Arena.
Per Avallone un totale di 234.000 $ guadagnati in carriera con un fratello minore, Thomas “HAL”, che ne ha voluto seguire le orme.
Già in passato nei primi articoli all’interno di questo sito vi avevamo parlato di alcune società che si erano tuffate a capofitto ad investire nel mondo degli eSport in modo da iniziare ad avere un appeal anche di caratura internazionale.
Oggi leggiamo che arriva anche l’Inter che (passatemi la battuta) diventa quindi internazionale di nome e di fatto entrando in un settore che non aveva ancora toccato.
Cari followHz devo essere onesto: oggi confido molto nel fatto che le discipline legate agli sport elettronici, possano in qualche modo rappresentare il futuro (o magari addirittura il presente) visti gli ingenti e continui investimenti che si fanno, ma se anche un paio di anni fa mi aveste chiesto cosa pensavo del mondo e-sportivo, ovvero se gli avrei dato credito, la mia risposta sarebbe stata una fragorosa risata.
Oggi non gli do solo credito ma sono sicuro che l’inserimento tra le discipline olimpiche sia solo questione di tempo.