Ben Ritrovati cari FollowHz!
(…riprende dalla puntata precedente)
Nell’episodio precedente di “Le Storie del Corvo” avevamo parlato delle storie riguardanti la formazione del cosmo e della vita sulla terra secondo quanto narrato dalla tradizione giapponese (essenzialmente la nascita del mondo viene descritta come “nascita del Giappone”, senza fare menzione di alcun altro paese al di fuori della terra del Sole Nascente) arrivando a are la conoscenza delle figure che hanno ispirato Ōkami, gioco d’avventura sviluppato dal defunto Clover Studio e pubblicato da Capcom a partire dal 20 aprile 2006 per PlayStation 2 e PlayStation 3 fino alla più recente versione per Nintendo Switch uscita il 9 agosto 2018.
(Ukyo-e di Utagawa Hiroshige. Immagine tratta da Allposters.com )
Abbiamo così imparato a conoscere le figure dei Kotoamatsukami, i primi spiriti ultraterreni nati a seguito della separazione tra le grandi piane del cielo, il Takamagahara, e le distese della terra dal grande Caos primigenio, e le schiere di loro discendenti da l Sommo Kuninotokotachi agli Eccelsi Izanagi e Izanami.
Abbiamo visto come Izanagi e Izanami , sotto incarico delle Autorità celesti, sono scesi dal Takamagahara lungo il“Ponte Fluttuante del Cielo”, “l’Amenohashidate” o arcobaleno, hanno creato le terre emerse e generato le innumerevoli divinità che popolano il grande arcipelago noto come Giappone o “Terra del Sole Nascente”.
(Ukyo-e di Horiuchi Tenrei. Immagine tratta da Ukyo-.org)
E’ stata anche narrata la morte di Izanami a seguito delle complicazioni del parto del signore delle fiamme Kagutsuchi e la conseguente discesa nel regno dei morti, lo Yomi no Kuni, del viaggio di Izanagi per riportare la propria sposa presso la terra dei viventi e della fuga di questi dopo averla vista ormai già sfigurata dalla decomposizione.
Si è parlato, infine, di come Izanagi, lavandosi dalle impurità del regno della terra dei defunti ha dato origine a una ampia schiera di Kami tra quali i tre eccelsi Signori Amaterasu-ō-mi-kami, Aurea Signora del Sole e del tempo diurno, Tsukuyomi no Mikoto Argenteo Signore della Luna e della Notte, e Susanoo-no-Mikoto, Irrequieto Signore della Tempesta e delle distese marine.
(Immagine tratta da Pinterest.ph)
La nostra storia prosegue così: tutti gli Augusti Signori accettarono di buon grado l’incarico affidato loro dal nobile Izanagi, tutti a eccezione di Susanoo che, invece di governare sul proprio reame oceanico (e pur essendo maturo con una barba già lunga) si mise a piangere così forte che le lacrime finirono per spogliare i monti del loro verde manto di foreste e disseccare fiumi e mari.
(Ukyo-e di Yashima Gakutei. Immagine tratta da Ukyo-.org)
Spiriti malefici vagavano per la terra e odori veleniferi spargevano dovunque terribili malattie.
Allora il Sommo Izanagi chiamò a sé il nobile Susanoo e gli chiese:<<Figlio mio, perché continui a piangere in questo modo invece di governare il tuo regno?>>
<<Piango e mi dispero tanto perché io non voglio assolutamente governare il regno delle distese oceaniche. Preferirei molto di più scendere nella terra dei morti, dove si trova mia madre Izanami>>.
Furibondo, il nobile Izanagi <<Se così stanno le cose, non meriti di governare sulle piane dell’oceano. Vattene, non hai più posto qui nel consiglio degli Dèi!>>.
Allora Susanoo decise di recarsi presso il Takamagahara a far visita a sua sorella Amaterasu per chiederle consiglio.
(Immagine tratta da Ukiyo-e.org)
Mentre che Susanoo attraversava “l’Amenohashidate” i suoi passi facevano un rumore così forte da essere udito udito dalla sorella. Amaterasu, allarmata all’idea che suo fratello volesse scacciarla dal proprio trono celeste, si preparò a riceverlo non prima di aver indossato due faretre di frecce, una sul dorso con mille dardi e una seconda al fianco con cinquecento, e brandendo l’arco fece vibrare con incredibile potenza la corda in modo da avvertire Susanoo che, nel caso avesse intenzioni ostili, la vittoria non sarebbe stata preda molto facile per lui.
Le due Auguste Divinità si incontrarono presso le due diverse sponde dell’Amanogawa, il Grande Fiume Celeste noto anche come Via Lattea, e fu Amaterasu a proferir parola per prima rivolgendosi così al fratello: <<Perchè ti sei spinto fin qui?>>
<<Non sono venuto con cattive intenzioni, nobile sorella. Nostro padre Izanagi mi ha chiesto perché stessi piangendo e io ho risposto che non volevo il dominio sul regno dell’oceano e preferivo andare da nostra madre. Così sono stato esiliato dal consiglio degli Dèi. Per questa ragione sono venuto qui, per porgerti il saluto e chiederti consiglio. Nulla di più che questo.>>
<<Perchè mai dovrei crederti?>> disse l’Aurea Signora Amaterasu.
<<Per dimostrarti la mia buona fede, nobile sorella, ti propongo ognuno di generare dei figli propri>> rispose il Maestoso Signore Susanoo <<e poi avremo il nostro verdetto.>>
(Immagine tratta da Itsyourjapan.com )
Dopo aver solennemente giurato iniziarono a compiere il sortilegio. Iniziò Amaterasu che, dopo essersi fatta consegnare dal fratello la poderosa spada che portava al fianco, la spezzò in tre parti nelle acque del celeste corso d’acqua per poi masticarli. La materia impastata che risputò tra vapori simili a nebbia diede vita a tre splendidi esseri femminili che divennero noti col nome di principessa Takiri, nota anche come principessa dell’isola Oki, la principessa dell’isola Ichiki (chiamata anche Sayori) e la principessa Takitsu.
(Musha-e di Shigemitsu. Immagine tratta da Ukiyoe-art.blogspot.com)
Così Il Grande Susanoo ricevette da Amaterasu il prezioso manto di gemme che le adornava la crocchia sinistra della sua pettinatura, le immerse nelle acque del celeste rivo e le macinò tra i denti analogamente a quanto aveva fatto la regale sorella.
Tra i vapori simili a bruma sputati dal Sommo Susanoo venne fuori Oshihomimi, il regale Signore cui è sacro il giusto sole vittorioso, e in seguito fece lo stesso con le gemme della crocchia destra, le masticò e ne venne fuori il regale Signore noto come Amenohohi.
(Susanoo. Immagine tratta da Pinterest.it)
Fece nuovamente lo stesso con i gioielli che adornavano la ghirlanda di Amaterasu e ne tirò fuori sua regale altezza Amatsu, e così avvenne anche con le gemme che adornavano il braccio sinistro della Aurea Signora, dando così vita a sua altezza Ikutsu. Infine prese le gemme che adornavano il braccio destro di Amaterasu, li masticò e dalla materia impasta venne fuori sua altezza il nobilissimo Signore Kumanokusubi.
Concluso il rituale del giuramento, l’Area Signora del cielo prese parola rivolgendosi all’Irrequieto Signore Susanoo:
<<Da oggetti di mio possesso sono nati cinque esseri maschi, e quindi sono miei figli, mentre tre femmine da oggetti di tuo possesso, dunque sono tue figlie >>.
<Certo Sorella>> rispose Susanoo. << E questo rende evidente la mia sincerità. Ho avuto figlie femmine dalle esili braccia, quindi è a me che spetta la vittoria!>>
Sopraffatto dalla gioia, il turbolento Signore finì per spezzare gli argini dei campi curati dalla regale Signora Amaterasu, arrivando a ostruirne i canali.
Grandi furono i danni che Susanoo arrivò a causare tra le piane del cielo e quelle della terra, arrivando perfino a defecare nella grande sala delle adunanze e banchetti degli Dèi.
(“L’Onda” di Hokusai. Immagina tratta da Artslife.com)
L’Aurea Signora, mantenendo fede al proprio nome, mantenne la calma nonostante gli atti sconsiderati e le insolenze del fratello, arrivando addirittura a perdonargliele.
Il Tempestoso Susanoo, nonostante l’atteggiamento di paziente accondiscendenza di sua sorella, non volle fermarsi con le bravate ma addirittura decise di compierne di peggiori. Mentre Amaterasu, solennemente compiva il sacro compito di confezionare abiti sacri per gli Dèi nella grande sala dei vestimenti da cerimonia, l’irrequieto Signore salì sul tetto dell’edificio, vi praticò un buco piuttosto ampio e scaraventò il corpo malamente scorticato di un celeste cavallo maculato nel mezzo della sala.
La giovane ricamatrice intenta a ricamare magnifiche vesti fu talmente presa dallo spavento che inavvertitamente si trafisse con la spola all’altezza della zona genitale e morì.
(continua…)
(Susanoo Jinja. Immagine tratta da Japantravel.navitime.com)