Salve a tutti i nostri FollowHz!
Oggi il nostro MR. Watty ci parla di un argomento molto interessante:
Come avrete sicuramente saputo tramite il nostro articolo a riguardo, a Dicembre 2019 ritornerà alla ribalta un nuovo Commodore64 e quindi, mi è venuto in mente di esprimere la mia opinione sul ritorno del passato, quasi come conseguente argomento del remake/remastered. Essendo un 97, chiaramente, non ho vissuto il periodo delle retroconsole, anche se le sto recuperando ma, potete, quindi, capire che sono favorevole al ritorno del passato, però questo non è il punto di quest’articolo (poiché l’ho già trattato a sufficienza nell’argomento precedente).
Ciò di cui vorrei discutere in questo articolo è se quest’ondata di giochi retrò gratuiti sia giusta, nonostante la legge dica chiaramente che bisogna possedere il gioco fisico per poter giocare alla rom di tale gioco. Per me, questa legge è assolutamente sbagliata perché non ci trovo nulla di male nel giocare a giochi che non sono più venduti dalle società produttrici da diversi anni poiché ci si limita a curiosare, a vedere com’erano i giochi di una volta e, soprattutto, com’era l’esperienza videoludica alle origini e poter così vedere coi propri occhi l’evoluzione videoludica mondiale. Di conseguenza, è possibile stimolare l’interesse di persone di diversa età verso la programmazione, uno dei mestieri più redditizi al mondo, avendo anche accesso al codice sorgente di tale gioco, non per apprendere un linguaggio ormai antico e non più usato, ma per apprendere la logica della programmazione.
Inoltre, i collezionisti più appassionati in possesso ancora dei giochi, possono ancora possedere delle console storiche, come il già citato Commodore64 o la Playstation classic che è stata un flop sia per i pochi giochi compatibili che per altri problemi, che magari possono aver perso, venduto o regalato.
Io trovo, quindi, questa nuova ondata dal passato, una nuova occasione per grandi e piccini di (ri)scoprire l’antico, ovvero, alcuni giochi che hanno fatto la storia videoludica mondiale e deve essere una possibilità gratuita poiché, se sono passati diversi anni, non si tratta più di un prodotto aziendale per i clienti, ma un cimelio storico-culturale e che quindi dovrebbe essere alla portata di tutti.
E voi, cosa ne pensate?