Salve a tutti cari followHz,
ho sentito parlare di e-sport per la prima volta quando ho iniziato il progetto con 4GameHz… oddio in realtà avevo già visto in tv (film e telefilm) questi mega tornei organizzati in giro per il mondo ma non sapevo dargli un nome.
Oggi, dopo aver approfondito l’argomento, scopro un universo di appassionati che vivono l’esperienza videoludica come un vero e proprio sport in termini di preparazione e competitività che, vista la passione con cui praticano ed il tempo che dedicano alla stessa, meriterebbero un posto alle olimpiadi.
Oggi vi parleremo dei LYCOS: Questo team nasce nel 2017 come un gruppo di appassionati, i fondatori con già alle spalle una notevole esperienza nel gaming competitivo hanno deciso di portare avanti il loro sogno.
Attualmente i Lycos vantano diversi team su diverse piattaforme.
Nei giorni scorsi abbiamo avuto l’onore oltre che il piacere di scambiare quattro chiacchiere con i ragazzi di LYCOS…ecco le loro risposte alle nostre domande:
- Come ed in che occasione è nato il vostro team?
- La nostra attuale multi gaming è nata nel luglio del 2017, dal sogno dei due fondatori di creare, piano piano, una vera e propria associazione sportiva che trattasse di eSports e che comprendesse diversi team e videogiochi. Visti gli ottimi risultati ottenuti dalla creazione del main team di Fortnite (Primo team della multi), abbiamo deciso di avviare un processo di espansione, diventando multi gaming e portando sempre più videogames e contenuti.
- Cosa pensate e come vi ponete in merito alla violenza videoludica anche in considerazione dei recenti fatti di cronaca?
- Sinceramente non crediamo che la violenza possa scaturire da quante ore si passi di fronte ad un videogioco seppur violento. Pensiamo anzi che i videogames riescano in qualche modo ad educare i giocatori e che la causa della violenza vada a ricercarsi in altri ambiti che possono essere familiari, o comunque esterni al mondo videoludico. Infatti sono molto più recenti casi in cui le persone si chiudano in sé stessi ed in un mondo di questo tipo proprio per fuggire dalla situazione che li circonda. La cronaca purtroppo tende ad incolpare i videogiochi di tutti i mali che affliggono i bambini al giorno d’oggi quando magari la reale colpa va ricercata nell’educazione o comportamento che vengono trasmessi dalle persone che li circondano.
- Secondo voi il fine economico e remunerativo degli E-Sports, influenza la passione con cui si compete o e la passione ad influenzare l’aspetto remunerativo?
- Diciamo che sono collegate ma non necessariamente. Mi spiego meglio, alla base del successo negli eSports vi è senza dubbio la passione per i videogiochi e l’amore per il gioco per il quale si compete. Tuttavia sapere che la propria passione può essere frutto anche di un fine economico ne accresce l’impegno e la passione che ci si dedica, ma se questo non ci fosse rimarrebbe sempre la passione.
- Come si svolge la giornata tipo di un videogiocatore professionista?
- Solitamente si dedicano almeno 7-8 ore del proprio tempo ad allenarsi in quel gioco per poi comunque dedicare tempo all’attività fisica e sociale.
- In tutti gli sport in generale ci sono dei pro e dei contro, quali sono quelli che coinvolgono il mondo E-sportivo?
- Sicuramente i pro sono quelli di riuscire a trasmettere la propria passione a nuovi giocatori ed atleti, ma anche quello di vedersi ripagati della propria passione. Di contro diciamo che come ogni sport si deve dedicare parecchio tempo in quello che si fa ed a volte si rischia di tramutare la propria passione in odio, proprio per questo penso serva qualcuno che segua anche psicologicamente o comunque in modo umane gli atleti.
- Quanto è importante fare squadra fuori per esserlo poi in gara?
- Molto, in fondo la base per un’ottima squadra è la fiducia che ne deriva anche dal far gruppo fuori la competizione.
- Quanto è importante perdere e come vi comportate dopo una sconfitta?
- Moltissimo, perché ti fa capire quali sono i tuoi limiti e cosa devi fare per spingerti oltre. Un buon modo di far ciò è riguardare quello che ha portato alla propria sconfitta ed agli errori che si son commessi per non rifarli e quindi trarne qualcosa di buono.
- Come vi ponete in merito all’entrata degli E-sports come disciplina olimpionica? Siete a Favore o siete dell’idea che le due cose debbano rimanere separate?
- Siamo a favore, anche perché come gli scacchi anche gli eSports possono essere considerati sport intellettuali e non solo. Per esempio il competitivo delle gare automobilistiche (parlo sempre di eSports) fa perno sullo stesso concetto sfruttato nelle gare vere, ovvero quello che fanno i professionisti: aumentare i propri battiti cardiaci per portare maggior sangue al cervello ed aumentare la concentrazione.
- Come si diventa Pro Player E-Sportivi?
- Con impegno e tanta passione.
- Grazie per averci dedicato del tempo, vi facciamo i nostri migliori auguri per i tornei a cui parteciperete. Potete anticiparci i vostri progetti futuri?
- Attualmente possiamo anticipare la creazione delle maglie personalizzate per staff e giocatori, maglie che saranno indossate durante le competizioni LAN.
Ci stiamo inoltre preparando per l’introduzione di nuovi giochi nella multi.
In una società che demonizza a priori l’universo dei videogiochi, è bello sapere che in controtendenza esistono dei ragazzi come i LYCOS che vivono il gaming con passione fino a farne un mestiere.
Bravissimi ragazzi, continuate così!