Salve a tutti cari followHz,
oggi per il secondo appuntamento della rubrica “Cinema da GameHz” vi parlerò di Mortal Kombat.
Mortal Kombat è un film statunitense del 1995 del regista Paul William Scott Anderson tratto dall’omonimo videogioco che io personalmente ho consumato.
Una volta ogni generazione, c’è un torneo di arti marziali interdimensionale indetto dagli Dei Anziani, conosciuto come Mortal Kombat. A sfidarsi sono i migliori combattenti del regno di Outworld e della Terra: se i rappresentanti di Outworld riescono a vincere Mortal Kombat per dieci volte consecutive il suo imperatore, Shao Kahn, riceverà le chiavi del portale interdimensionale e sarà in grado di invadere e conquistare per l’appunto la Terra. Outworld ha vinto gli ultimi nove tornei, quindi questo sarà il torneo decisivo.
I giovani Liu Kang, Sonia Blade e Jhonny Cage vengono aiutati dal dio del fulmine Raiden (per l’amore di dio Cristopher Lambert) che fa loro dimenticare le motivazioni personali portandoli a ragionare come squadra.
Questo film ha visto la luce un anno dopo Street Fighter , e ricordo che da bambino (avevo nove anni) quando vidi il film fui investito da un tornado emozionale: a battersela erano l’emozione di veder trasposto un videogioco e la possibilità che mi potesse spaventare perché in game l’atmosfera era molto cupa.
Parlando dei personaggi c’è da complimentarsi sia con chi ha fatto i casting perché a mio modo di vedere i personaggi sono molto somiglianti, sia con chi li ha scritti tenendo fede al carattere di ognuno (Jonny Cage era insopportabile in partita come lo era nel film), Shang Tsung ha un’espressione viscida e terrificante a tal punto che allora mi spaventò…ed anche oggi, per i restanti personaggi nulla da dire.
Vorrei spendere due parole in più su Raiden: io concordo con chi dice che negli anni 80/90 Christopher Lambert era molto gettonato, ed è anche vero che coi capelli lunghi e bianchi è abbastanza tamarro ma, questo è Raiden live action,
questo è in versione videogame,
nulla da dire in merito alla squisitezza tecnica di Lambert in campo recitativo, ma nei panni di Raiden, vestito in quel modo, pare il nonno di Sampei.
Che dire poi della principessa Kitana? ho finito gli aggettivi…vi basti pensare che per la prima volta preferisco la versione cinematografica…ecco a voi
Concludendo: posto che non sono un tecnico di fotografia e luci, questo film ha un difetto, in alcuni tratti, anche quando non è necessario è leggermente sottoesposto, quasi buio, ciò rende a chi come me ha problemi di vista, impossibile la visione completa e tranquilla di ogni scena.
Detto questo, se mi chiedessero di scegliere tra questo film e appunto Street Fighter, la mia scelta è…Street Fighter…ovviamente scherzo.