Salve a tutti cari followHz,

“Sì, siamo stati noi a rompere i mobili della scuola, tutte e quattro le volte, volevamo imitare i protagonisti del videogioco Fortnite”

queste sono state le parole di quattro minori di dodici anni che hanno letteralmente devastato la sede centrale di un liceo (Danilo Dolci) palermitano perché a detta loro volevano imitare Fortnite.

La devastazione si è svolta il quattro raid messi a segno in circa due settimane l’ultimo dei quali tra il 12 ed il 13 di maggio, in merito si è espressa la procuratrice per i minori Maria Vittoria Randazzo dicendo che nessuno dei quattro è perseguibili ai fini della legge, ma sono stati già avvisati gli assistenti sociali per dare il via ad un percorso di recupero.
Erano impauriti e non riuscivano ad alzare lo sguardo, dopo essere stati portati in caserma dai carabinieri. Due dei quattro sono stati bloccati dai militari della stazione di Villabate mentre devastavano il liceo per la quarta volta. Altri due, invece, sono riusciti a fuggire ma sono stati rintracciati poco dopo. Tutti sono stati portati in caserma, dove hanno ammesso di essere i responsabili dei danneggiamenti.
Come dicevo, i quattro attacchi sono inspiegabili dato che si tratta di quattro dodicenni che, quindi non hanno nulla a che vedere con un liceo, spesso è volentieri si commette anche l’errore di associare danni di vario genere alla classe sociale di appartenenza ma, dato che due dei quattro ragazzini appartenevano a famiglie altolocate, abbiamo ancora una volta la conferma che i poco di buono esistono di tutti i ceti.
I danni alla succursale sono stati molto ingenti dato che nemmeno una stanza dello stabile è stata fatta salva, in base a questo, il preside nella giornata successiva si è visto costretto ad organizzare doppi turni nella sede centrale di Brancaccio.

Quello che più mi infastidisce in questi casi è che immediatamente si accusa ciò che è più semplice da accusare (in questo caso i videogiochi), senza chiedersi che genere di persone si ha davanti (ragazzini problematici a mio modo di vedere), non ho nemmeno il coraggio di accusare i genitori che probabilmente si faranno in quattro per educare al meglio i propri figli, i quali però non afferrando l’importanza degli insegnamenti genitoriali non danno loro ascolto.
Dunque a mio modo di vedere, il problema non è un gioco elettronico ma le persone che ne fruiscono.

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