Salve salvone salvissimo FollowHz!
Proprio quest’oggi, 12 marzo, ricorre l’anniversario di un fatto che ha influenzato profondamente le nostre vite: il 12 di marzo 1989, esattamente di 30 anni fa, l’ingegnere inglese Tim Berners-Lee presentò il saggio Information Management: a Proposal al CERN di Ginevra, dove erano illustrati gli elementi base della rete.
In tale documento era contenuto il software per la condivisione universale di documenti in formato elettronico, su tale base fu poi possibile lanciare il primo sito nel 1991!
In quel momento fu il primo vagito di Internet, questa entità strabiliante grazie alla quale voi leggete queste righe o potete vedere video su Youtube o scaricare interi libri in formato PDF, o chattare e perfino parlare in tempo reale ad amici distanti migliaia di chilometri.
Il giorno in cui quell’ingegnerei trentaquattrenne presentò presento il documento al CERN è stato l’inizio di tutto, la madre di tutte le rivoluzioni, il grande Big Bang che ha permesso la nascita e lo sviluppo dei vari siti e forum, delle piattaforme come Facebook, Instagram, Twitter, SnapChat e il summenzionato Youtube.
Quello è stato il momento in cui questa nuova “rivoluzione industriale” digitale è cominciata, con tutte le luci e ombre del caso, un cambiamento epocale che è tutt’ora in atto sotto in nostri occhi, a cui noi tutti fatichiamo a seguire.
Su questa ondata cosmica di mutamenti sono moltissime le discussioni aspre che vi si sono accese, visto il modo in cui questo imponente fenomeno incide sulle vite della gran parte dell’odierna umanità.
Col senno di poi fa uno strano effetto la frase che in quel giorno lontano il supervisore Mike Sendall usò per descrivere il progetto: “Vago, ma interessante”. Quelle parole furono comunque il via libera per continuare il progetto in collaborazione con un altro ricercatore, il belga Robert Cailliau.
Nel giro di due anni Cailliau e Berners-Lee o gettarono le basi del Web ed ebbero anche modo di creare il primo browser, programma con cui sfogliare le varie pagine del web.
Da allora il Buon Tim continua a mantenere un occhio vigile sulla sua creatura avvalendosi del Consorzio del World Wide Web, registrando dati sul numero di persone presenti sulla Rete, sulla crescita del Web nel corso del tempo, sui pericoli che la grande struttura telematica corre e su come difenderla e garantire la sicurezza degli utenti.
Molta è la strada da fare, ma se si ripensa a quanto fino ad ora è stato fatto, anche questa volta si può intravvedere un bagliore di aurea luce a illuminare il cammino verso il futuro.